Come richiedere il rimborso per l’abbonamento della palestra durante l’emergenza coronavirus
Le palestre e i centri sportivi sono ormai chiusi da un mese. Lo scorso 8 marzo, infatti, il decreto ha dato inizio al lockdown come misura contenitiva a causa dell'epidemia da coronavirus. Secondo un censimento del 2017, in Italia ci sarebbero oltre 8mila centri di fitness per un business da circa 10 miliardi di euro all'anno. Che tuttavia nel mese scorso è stato quasi completamente azzerato: il settore è stato messo in ginocchio dai provvedimenti di contrasto alla pandemia e ora i gestori di palestre e di centri sportivi si stanno attivando per limitare i danni economici, consapevoli che le disposizioni di chiusura rimarranno in vigore per diverso tempo. In questo senso molte palestre hanno proposto ai propri clienti di congelare gli abbonamenti in modo da riattivarli alla fine dell'emergenza.
"Il consumatore ha diritto al rimborso della quota parte di abbonamento del quale non può usufruire", ha specificato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori. In altri termini, se il centro in questione non dovesse riuscire ad arrivare alla fine dell'emergenza, ma fosse costretto a chiudere prima a causa della crisi economica, evidentemente il consumatore non avrebbe alcun abbonamento da riscattare una volta terminato il lockdown. Per questo motivo rimane sempre valida l'opzione per l'abbonato di chiedere un rimborso, nel caso non risultasse conveniente congelarlo.
Il Codacons ha pubblicato un modulo attraverso il quale è possibile richiedere il rimborso (parziale) del proprio abbonamento in palestra o piscina. Questo deve essere chiaramente proporzionale al periodo di chiusura. Inoltre, si ricorda che la restituzione della somma pagata per un servizio di cui non si è potuto beneficiare è prevista dall‘articolo 1463 del codice civile. Se si sta ancora pagando l'abbonamento, invece, secondo l'Unione consumatori si possono interrompere i versamenti attraverso una comunicazione scritta che attesti l'impossibilità di godere del servizio a causa della pandemia.