Come è cambiato il Bonus Renzi dopo la riforma fiscale: le nuove detrazioni in busta paga
Con l'ultima Legge di Bilancio è arrivata la riforma fiscale che ha ridisegnato le aliquote dell'Irpef e ha messo ordine alla giungla delle detrazioni fiscali. Dopo queste modifiche dal 1° gennaio è cambiata anche l'erogazione del cosiddetto "bonus Renzi", il credito Irpef che il datore di lavoro riconosce in busta paga ai lavoratori dipendenti, introdotto per la prima volta nel 2014 con la somma degli oramai noti 80 euro mensili. La misura era diventata strutturale con la Legge di Bilancio del 2015 e il contributo è stato elevato a 100 euro dal governo Conte II.
Il bonus continuerà ad essere riconosciuto ai lavoratori dipendenti con un reddito fino a 15mila euro. Per chi ha una busta paga con reddito annuo tra i 15mila e i 28mila euro, invece, lo sconto fiscale resterà solo a determinate condizioni. Questo non significa che le persone in questa fascia di reddito andranno a perderci rispetto al passato: tutto dipende infatti dalla somma delle altre detrazioni. Il bonus spetterà in versione ridotta (da 1.200 euro in giù) quando in dichiarazione dei redditi tutte queste detrazioni superano l'imposta lorda dovuta allo Stato.
Come è stato sostituito il Bonus Renzi: le detrazioni nel 2022
Con la scorsa manovra le aliquote dell'Irpef sono passate da 5 a 4. Oggi si paga quindi: il 23% fino a 15mila euro di reddito, il 25% tra 15mila e 28mila euro, il 35% tra 28mila e 50mila euro e il 43% oltre i 50mila euro. Accanto a queste è stato lievemente modificato lo schema delle detrazioni da lavoro (dipendente, per pensione o altri tipi di reddito- autonomo e d'impresa). Per la maggior parte dei lavoratori dipendenti il bonus Renzi è stato interamente sostituito dalle rinnovate detrazioni fiscali sul reddito da lavoro, con un importo massimo di 3.100 euro all'anno e un incremento di 65 euro al mese per i cittadini con redditi tra i 25mila e i 35mila euro ogni 12 mesi. Il contributo da 100 euro continuerà quindi ad essere riconosciuto solo sotto i 15mila euro di reddito oppure nel caso in cui il mix di nuove aliquote e detrazioni determina una situazione penalizzante per il contribuente. Il calcolo si effettua sulla base della differenza tra l'Irpef lorda (cioè senza detrazioni) e i vari sconti fiscali. Le detrazioni da lavoro dipendente, comunque, non saranno riconosciute per redditi superiori ai 50mila euro.