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Come cambiano le rate dei mutui dopo la decisione della Bce di tagliare i tassi di interesse

La Banca centrale europea ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base, e questo si rifletterà sui mutui delle famiglie. Da una parte, chi ha un mutuo a tasso variabile vedrà probabilmente un calo della rata mensile – che in parte è già iniziato – mentre chi vuole un nuovo mutuo a tasso fisso potrebbe trovare offerte più convenienti.
A cura di Luca Pons
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Confermando le attese, la Banca centrale europea oggi ha deciso di tagliare i tassi d'interesse di 25 punti base. La mossa – il secondo taglio dopo quello di giugno, che era stato il primo da quasi otto anni – porterà di conseguenza anche a un calo dei tassi d'interesse applicati dalle banche ai propri clienti, anche se la discesa non sarà immediata e potrà cambiare da un istituto di credito all'altro.

Dato che la Bce normalmente presta i soldi alle banche locali, con la riduzione dei tassi d'interesse queste dovranno pagare meno per il denaro. E, di conseguenza, potranno abbassare il ‘prezzo' dei prestiti che fanno a famiglie e imprese. L'effetto sarà probabilmente un calo dei tassi dei nuovi mutui, e anche un abbassamento delle rate per chi ha un mutuo a tasso variabile.

Il calo è già avvenuto, negli scorsi mesi: sia per il primo taglio di giugno, sia perché molti analisti si aspettavano che ce ne sarebbe stato un altro a settembre (mentre un ultimo potrebbe arrivare a dicembre 2024). Muovendosi in anticipo rispetto alla decisione della Bce, i tassi sui mutui son scesi in media al 3,44% mentre nel 2023 erano sopra il 5%, secondo un'analisi di Fabi (Federazione autonoma bancari italiani). La discesa potrebbe continuare fino al 3,2%. Questo significherebbe, per chi ha un mutuo da 200mila euro da ripagare in 25 anni, un risparmio complessiva da circa 70mila euro.

Che effetto avrà il taglio della Bce sulle rate dei mutui a tasso variabile

Per chi ha già un mutuo a tasso variabile, nelle prossime settimane potrebbe arrivare un ribasso delle rate mensili. Come detto, in alcuni casi questo può essere già accaduto, dato che le intenzioni della Bce di andare verso un progressivo taglio dei tassi erano già chiare da alcuni mesi.

Secondo l'associazione dei consumatori Codacons, i tassi medi dei mutui variabili sono passati da un picco del 4,92% a novembre 2023 a un più moderato 3,94% a luglio, un mese dopo il primo taglio della Bce. È probabile che il calo continuerà nei prossimi mesi, soprattutto ora che il secondo taglio è arrivato.

Per quanto riguarda l'impatto concreto sulla rata del mese, questo naturalmente dipende dalle decisioni della singola banca, dall'importo del prestito e dal tempo stabilito per restituirlo. Una stima media, effettuata dal portale Facile.it, prevede che l'effetto di questo taglio di 25 punti base sarà un risparmio di 18 euro al mese, circa.

Come detto, l'effetto con tutta probabilità continuerà nei prossimi mesi, anche perché ci si aspetta che i tagli non si fermino. Perciò, la previsione è che il risparmio arrivi a 38 euro al mese entro la fine dell'anno. Guardando al 2025, poi, la somma potrebbe arrivare a 85 euro al mese entro giugno. Bisogna ricordare comunque che si tratta di cifre medie: se un prestito è molto significativo (ad esempio, oltre i 200mila euro) il risparmio mensile potrebbe anche essere più alto, mentre se la rata del mutuo è già più bassa la differenza sarà minore.

Cosa cambia per i mutui a tasso fisso

Il punto dei mutui a tasso fisso è proprio che si paga una rata sempre uguale e si accetta (spesso) di pagare inizialmente una cifra più alta per essere tutelati da eventuali variazioni del mercato. Una scelta che ha premiato, ad esempio, chi negli ultimi due anni non ha visto le rate aumentare a dismisura con il rialzo dei tassi d'interesse.

Ma la decisione della Bce avrà un effetto anche sui mutui a tasso fisso, e in particolare su chi vuole chiedere un nuovo prestito. Le condizioni offerte dalle banche, infatti, sono già migliorate negli ultimi mesi e probabilmente i tassi offerti ai clienti continueranno a scendere.

Nel corso dell'estate gli indici Irs o Eurirs, che sono usati come riferimento per capire come cambiano i mutui a tasso fisso, sono calati di circa venti punti base. Non è stato tanto un effetto del primo taglio della Bce, quello di giugno, quanto delle aspettative per il secondo, arrivato oggi. È più difficile mettere delle cifre esatte sul calo dei mutui a tasso fisso, ma attualmente tra le offerte migliori presenti sui portali ci sono tassi d'interesse (Taeg) sotto il 3%, che fino all'inizio di quest'anno sarebbero stati difficili da trovare.

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