Coldiretti: acquisti alimentari crollati ai livelli di 33 anni fa
Gli acquisti alimentari sono tornati indietro di oltre 33 anni, sui livelli minimi del 1981. I tagli a marzo hanno colpito tutti i principali canali distributivi, dagli ipermercati ai supermercati, dai piccoli negozi fino anche ai discount. E, secondo quanto sottolinea Coldiretti, tutto questo non è da attribuire alla diversa collocazione delle festività pasquali. A causa della crisi, la spesa alimentare per abitante che era sempre stata tendenzialmente in crescita dal dopoguerra fino a raggiungere l’importo massimo nel 2006 è iniziata a crollare da allora, progressivamente e in misura crescente ogni anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat sui consumi finali delle famiglie a valori concatenati. Coldiretti precisa che nei primi anni della crisi gli italiani hanno rinunciato soprattutto ad acquistare beni non essenziali, come l’abbigliamento e le calzature, ma poi col tempo hanno iniziato a tagliare anche sul cibo riducendo al minimo gli sprechi e scegliendo prodotti low cost.
Prevista una leggera inversione di tendenza per la seconda parte dell’anno – Con la crisi è tornata, di fatto, “l’economia domestica”, con quasi tre famiglie su quattro che hanno imparato a tagliare gli sprechi a tavola, hanno imparato (l’80 per cento) a fare la spesa in modo più oculato, e in alcuni casi (il 26 per cento) a ridurre le dosi acquistate. Una leggera inversione di tendenza positiva è attesa, secondo l’analisi di Coldiretti, per la seconda parte del 2014 perché sarà proprio la spesa alimentare a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori.