Cipro: Cambia la tassa sui depositi per salvaguardare i piccoli risparmiatori
Dopo il crollo delle borse e la paura dei mercati finanziari, Unione Europea e governo cipriota corrono ai ripari e cercano di ridefinire i termini dell'accordo per il salvataggio del Paese, soprattutto per quanto riguarda il meccanismo del prelievo forzoso dai conti correnti. L'Eurogruppo con una nota ha chiesto al governo di Nicosia di salvaguardare i piccoli risparmiatori rispetto agli altri credendo a Cipro di introdurre una maggiore progressività nella tassa sui conti correnti. L'onere di ridistribuire il peso della tassa spetta comunque al governo cipriota perché l'introito previsto dovrà rimanere invariato. Al momento si studia la possibilità di togliere la tassa sui depositi sotto i centomila euro e stangare invece i conti sopra i 500mila euro con un'imposta del 15%.
A questo punto però entrano in gioco gli interessi esteri in quanto i depositi maggiori provengono proprio da cittadini non ciprioti ed in particolare russi. Proprio per questo motivo, come riferiscono i media locali, il presidente cipriota Nicos Anastasiades ha in programma due telefonate cruciali, una con la cancelliera tedesca Angela Merkel e l'altra con il presidente russo Valdimir Putin che ieri si era opposto ad ogni tassa sui conti correnti del Paese. Dopo giorni di tensione ora sembra che tutti facciano marcia indietro almeno in parte, così le cancellerie si affannano a spigare che nell'accordo nessuno aveva imposto di toccare i piccoli risparmiatori. Il pasticcio però ormai sembra fatto, anche se a questo punto è improbabile che il Parlamento cipriota accetti e ratifichi l'accordo anche perché in Aula nessuna forza politica ha la maggioranza dei voti necessaria.