Cingolani: “Vista la riduzione di forniture di gas dalla Russia puntiamo sulle trivelle in Italia”
"Credo che sia necessario rivedere il Pitesai (la mappa delle zone idonee all'estrazione di idrocarburi) alla luce di quello che sta succedendo". Il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, commentando la forte riduzione delle forniture di gas dalla Russia all'Europa e all'Italia, lo dice senza mezzi termini. Intervenendo al Senato durante un question time, l'esponente del governo si impegna a ridurre la quantità totale di gas consumata in Italia, ma contemporaneamente ad utilizzarne sempre di più da giacimento nazionali.
"Il Paese – spiega- deve essere indipendente dal punto di vista energetico. Credo sia stato sbagliato passare da un 20% di gas nazionale nel 2000 a un 3 – 4% nel 2020, senza ridurre i consumi, ma solo importando di più". In ogni caso, secondo il ministro, l'Italia è pronta ad affrontare anche la nuova situazione di emergenza, con "tutte le contromisure pronte". L'esecutivo deciderà il da farsi la prossima settimana, quando si capirà meglio se la riduzione delle forniture si prolunga nel tempo (magari nascondendo una vendetta russa alle sanzioni europee), oppure rientra.
"Bisogna essere rapidi, ma non precipitosi – sintetizza Cingolani – Sono 24 ore che la Russia ha annunciato una diminuzione nelle sue forniture: i motivi possono essere diversi, tecnici o di altro genere. C'è un gruppo di monitoraggio con gli operatori, ci sentiamo quattro o cinque volte al giorno". Il problema è doppio: garantire gli approvvigionamenti per continuare gli stoccaggi in vista dell'autunno e dell'inverno, ma anche evitare nuovi aumenti troppo salati in bolletta.
Dopo gli annunci di Gazprom dei tagli nelle forniture a diverse compagnie italiane, tra cui Eni, oggi la Russia ha annunciato che i flussi di gas tramite l'impianto Nord Stream 1 potrebbero essere anche del tutto sospesi, dopo i presunti problemi nelle riparazioni delle turbine per mancanza di componenti "a causa delle sanzioni". Secondo il governo tedesco si tratta di una mossa politica per fare pressione all'Unione europea e spingerla a ritirare alcuni dei provvedimenti presi contro Mosca dopo l'invasione dell'Ucraina.