Cingolani: “Creiamo un Club del Clima dei Paesi più inquinanti per politiche green comuni”
"Al prossimo G7 si parlerà della creazione di un Club del Clima fra i maggiori Paesi emettitori di gas serra del G7 e del G20" per unire le politiche per la decarbonizzazione. A dirlo è il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in un'informativa alla Camera. Si tratta di una delle proposte della prossima riunione dei sette ministri dell'energia e dell'ambiente dei più grandi Paesi Ue, in programma dal 25 al 27 maggio.
Sul tavolo dell'incontro, riferisce il ministro, ci sono diversi obiettivi per accelerare sulla lotta al cambiamento climatico, su spinta della presidenza tedesca. Berlino vorrebbe che tutto il G7 si impegnasse a raggiungere entro il 2030: la costruzione di nuovi edifici a emissioni zero, l'eliminazione del carbone dalla produzione energetica, il 30% delle terre e 30% dei mari protetti (creando aree marine ecologiche), la riduzione del metano prodotto del 30% rispetto ai livelli del 2020. Inoltre si ragionerà se eliminare i nuovi veicoli a combustione interna entro il 2040. Tutto ciò, nonostante la guerra in Ucraina e la crisi economica ed energetica in corso.
"Riconosceremo – dice Cingolani- l'urgenza dei cambiamenti climatici e la transizione energetica verso le emissioni zero. La presidenza tedesca vuole promuovere ulteriori impegni di riduzione delle emissioni dannose rispetto a quanto detto nei forum internazionali tra 2020 e 2021, compresa la Cop26 di Glasgow. Non rivedremo gli obiettivi generali, ma interverremo su specifiche emissioni, come il metano. L'iniziativa è ambiziosa e al momento ci sono delle criticità per realizzarla in tempi ristretti, con l'idea di Berlino che sarebbe di lanciare la proposta già a giugno".
Sul gas, poi, l'Italia propone di inserire nel comunicato finale del G7, una "maggiore spinta sul biometano per mitigare le emissioni dannose". Cingolani, inoltre, riferisce che la presidenza tedesca "ha chiesto di valutare tutte le soluzioni per ridurre il prezzo del gas" ed eliminare "i sussidi nazionali inefficienti a petrolio, carbone e altri fonti fossili entro il 2025".
L'Italia punta a ridurre le emissioni di metano del 55% entro il 2030
Quanto al nostro Paese il ministro spiega che "rimpiazzeremo i circa 30 miliardi di metri cubi di gas provenienti dalla Russia con una quantità inferiore, circa 25, perché sin d'ora abbiamo già considerato l'accelerazione delle rinnovabili che abbattono la necessità di gas, ma abbiamo anche un piano di risparmi, mentre vogliamo arrivare a una ambiziosa riduzione del metano del 55% entro il 2030". Quindi assicura che nel Pnrr si punta solo sull'idrogeno verde e non su quello potenzialmente inquinante, mentre l'Italia è in linea con la prospettiva di costruire nuovi edifici solo di tipo non impattante sull'ambiente entro il 2030.
E ancora, sulle rinnovabili Cingolani riferisce che la Germania vuole "procedure più rapide per le infrastrutture e le installazioni", sottolineando che in Italia nel primo trimestre del 2022 "sono stati autorizzati 3 Gw di nuovi impianti e abbiamo nella coda delle nuove autorizzazioni circa 4 Gw di impianti, con la speranza superare i 7/8 Gw alla fine dell'anno". Infine, per quanto riguarda il passaggio totale all'elettrico per il trasporto su strada, il governo italiano propone tempistiche diverse tra auto e furgoni/autocarri: 2035 e 2040.