
Sono molti gli analisti che chiamano il Liberation Day trumpiano “Insider Trading Day”. Significa approfittare di informazioni riservate che si hanno per portare a casa un guadagno dalla Borsa. E quel che è successo in questi giorni, coi dazi annunciati da Trump e poi sospesi dallo stesso presidente pochi giorni dopo, e con fortissime oscillazioni del mercato, sicuramente c’è chi ci ha guadagnato. Ma, per l'appunto, chi?
Partiamo da lunedì 7 aprile, verso le 16,10. E cerchiamo di mettere in fila i fatti, minuto per minuto. Mostrando come anche un solo piccolo gossip rilanciato dai media sia bastato a far fare clamorosi guadagni a chi ha saputo approfittarne.
1610 – iniziano a circolare dei rumor: i dazi saranno congelati per 90 giorni.
1615 – La rete tv CNBC conferma: la Casa Bianca sta pensando a questa ipotesi
In quindici minuti l’S&P500 sale di 400 punti.
1625 – Emergono altre voci: la Casa Bianca non sa nulla di tutto ciò
1634 – Smentita ufficiale della Casa Bianca.
Chi ha messo in giro quelle voci non si sa. Ma il 9 aprile abbiamo scoperto che quei rumor erano veri. Nel video che sta circolando sui social in queste ore il presidente Trump dallo Studio Ovale si vanta con una delegazione in visita di aver “fatto guadagnare milioni” sulle borse in questa settimana ad alcuni amici, che indica con il dito. Anche sul suo social, Truth, Trump ha invitato a comprare in Borsa. E i grafici sull'andamento dei titoli azionari mostrano strani rialzi nell'imminenza dell'annuncio della sospensione dei dazi. I senatori Dem hanno chiesto di aprire un’indagine per insider trading ma gli esperti ci dicono che sarà molto difficile capire se ci sia chi sta guadagnando approfittando di informazioni riservate. Servirebbero anche prove quali mail, messaggi: l’apertura di un’indagine, appunto.
Se a guadagnarci fossero stati soggetti che hanno ruoli istituzionali o persone a essi collegati sarebbe gravissimo. Di certo però – anche senza fare insider trading – c’è chi dalle fasi di ribasso ha imparato a guadagnare lecitamente: sono i cosiddetti hedge funds, i fondi più speculativi. Guadagna anche un trader che assume posizioni ribassiste molto forti, allo scoperto; si guadagna con strumenti quali i futures; guadagna chi fa scalping, chi cioè effettua molteplici operazioni in un breve lasso di tempo per approfittare di piccoli movimenti di prezzo. A guadagnare sono però soprattutto gli hedge fund. Ricorderete che nel 2008 puntarono sul forte calo dell’immobiliare con, di conseguenza, il fallimento di banche del calibro di Lehman. Fare trading a quei livelli scommettendo sul ribasso delle borse è come guidare l’automobile velocemente in retromarcia.
Vala la pena ricordare però che la componente hedge fund è minoritaria. Strutturalmente, quello delle borse è un mondo costituito da asset manager (gestori di asset quali azioni, obbligazioni, valute) che puntano sempre sul lungo termine e che guadagnano con i rialzi. Del resto, il 62% degli americani investe in Borsa. La percentuale sale all’87% se si parla di redditi superiori ai 100.000 dollari. Gli americani storicamente investono in azioni (fonte: Fidelity International), iniziano a investire presto e continuano a farlo anche durante le crisi.
Qual è dunque la risposta alla nostra domanda? Che chi non fa insider trading, che – va detto – significa infrangere la legge, deve essere scaltro e abilissimo a navigare acque pericolose. Dove istituzioni parlano a mercati aperti, dove le notizie vengono smentite dopo pochi minuti, dove le cose cambiano da un momento all’altro. Tutti elementi impensabili anche solo fino a pochi mesi fa. E che, temiamo, saranno la regola durante la presidenza Trump.
