Cgia: vendute armi per 17 miliardi in 5 anni, 4,85 miliardi in Nord Africa e Medio Oriente
Negli ultimi cinque anni, l'Italia ha esportato armi per un valore di oltre 17 miliardi di euro. Di questi, quasi 5 sono andati a paesi dell'Africa settentrionale o del Medio Oriente. Secondo uno studio della Cgia di Mestre sui dati delle relazioni annuali al Parlamento redatte dalla presidenza del Consiglio in base alla legge 185/1990, tra il 2010 e il 2014 le industrie produttrici di armi hanno ricevuto autorizzazioni definitive per l'export pari a 17,47 miliardi di euro.
Il 49,2% del totale – 8,58 miliardi di euro – sono stati esportati in Europa, che resta il maggiore partner. A seguire ci sono i paesi dell'Africa settentrionale e del Medio Oriente, dove sono state vendute armi per un valore di 4,85 miliardi di euro (il 27,8% del totale). Poi Asia (1,68 miliardi), America settentrionale (1,22 miliardi), America centro-meridionale (670 milioni), 267,4 milioni in Oceania e 188,6 miliardi in Africa centro meridionale.
Per l'analisi Cgia, in Nord Africa e Medio Oriente l'Italia ha fatto maggiori affari con l'Algeria, l'Arabia Saudita – in questi giorni al centro dell'attenzione per l'utilizzo di bombe italiane in Yemen – e gli Emirati Arabi Uniti. Tra il 2010 e il 2014 sono state vendute armi all'Algeria per 1,37 miliardi di euro, all'Arabia Saudita per un importo di 1,30 miliardi di euro e gli Emirati Arabi Uniti per un valore di 1,06 miliardi di euro. Le vendite in questi tre paesi costituiscono il 77,2% del totale delle esportazioni autorizzate tra Nord Arfica e Medio Oriente.
Le armi vendute sono di vario tipo: armi o sistemi d’aria, munizioni, bombe, siluri, missili, apparecchiature per la direzione del tiro, veicoli terrestri, agenti tossici, esplosivi e combustibili militari, navi da guerra, aeromobili, apparecchiature elettroniche, corazzature o equipaggiamenti di protezione e costruzioni. La Cgia riporta che, secondo la relazione, "i settori più rappresentativi dell’attività di esportazione sono stati l’aeronautica, l’elicotteristica, l’elettronica per la difesa e i sistemi d’arma (missili, artiglierie)".
Lo studio analizza anche le prime dieci aziende italiane che hanno ottenuto l'83,8% delle autorizzazioni: AgustaWestland Spa, Alenia Aermacchi Spa, Selex Es Spa, Ge Avio Srl, Elettronica Spa, Oto Melara Spa, Piaggio Aero Industries Spa, Fabbrica d’Armi Beretta Spa, Whitehead Sistemi Subacquei Spa e Iveco Spa. La maggior parte di queste, scrive la Cgia "sono possedute o in varia misura partecipate dal Gruppo Finmeccanica".