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Cgia, l’Italia spende sempre meno nell’istruzione, sempre di più nelle pensioni

Dal 2003 al 2013 la spesa pensionista è cresciuta di quattro punti percentuali sul Pil, quella nell’istruzione di 0,5 punti percentuali.
A cura di Danilo Massa
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L'Europa sempre più "vecchia" è costretta a spendere quote maggiori del Pil nelle pensioni e minori nell'istruzioni. Tuttavia nessun paese presenta uno squilibrio maggiore del nostro in termini di investimenti pubblici in scuola e pensioni. In Italia, infatti, la spesa pensionistica è quattro volte maggiore rispetto a quella nell'istruzione. Nel nostro paese, come rivelato dalla Cgia di Mestre, si registra la spesa pensionistica più elevata d'Europa, pari al 16,8% del Pil, ossia a poco meno di 270 miliardi di euro all'anno. Di contro gli investimenti pubblici nella scuola equivalgono al 4,1% del Pil. Appunto, le pensioni impiegano quattro volte la percentuale di Pil usato per l'istruzione, contro una media europea di 2,6 volte, il 2,7 volte in Francia e il 2,5 volte in Germania.

Lo squilibrio è una conseguenza della bassa natalità, ma non solo. Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, ha ammesso che "i dati riferiti all'Italia sono in parte condizionati dal trend demografico. Tuttavia – precisa ancora il numero uno dell'associazione – non possiamo disconoscere che le politiche di spesa realizzate negli ultimi quarant'anni abbiano privilegiato, in termini macroeconomci, il passato, ovverosia gli anziani, anziché il futuro, cioè i giovani". A sostegno di quest'analisi intervengono i numeri presentati dalla Cgia di Mestre.

L'investimento maggiore nel passato è dimostrato da una spesa pensionistica che tra il 2003 e il 2013 è aumentato di quattro punti percentuali, portandola appunto al 16,8% del Pil. Una spesa che grava sulle casse italiane nonostante il numero di pensionati sia paragonabile a quello di Francia e Germania. In Italia si contano infatti 16,5 milioni di pensionati (il 27,5% della popolazione secondo i dati del 2013), in Francia 18,4 milioni (il 27,8%) e in Germania 23,5 milioni (29%). Pesa, invece, il rapporto tra pensionati e occupati: in Italia sono il 74,3%, in Francia il 72,4%, in Germania il 61,6%, mentre la media europea è del 63,8%.

L'investimento nel futuro continua a ridursi. Dal 2003 al 2013 la spesa per l'istruzione si è ridotta dello 0,5% e in Europa "peggio" ha fatto solo l'Estonia, che ha tagliato gli investimenti pubblici dello 0,6%. Se l'Italia spende il 4,1% del Pil (65,5 miliardi di euro all'anno), la Spagna risparmia ancora di più fermandosi al 4%. Ma secondo i dati della Cgia il paese europeo che presenta il maggiore divario tra spesa nelle pensioni e spesa nell'istruzione è il nostro.

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