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Cashback, rimborsi a rischio per alcuni pagamenti: ecco quali

Dall’8 dicembre è partito il cashback di Natale, ma in alcuni casi c’è il rischio che non vengano conteggiati dei pagamenti effettuati con delle carte e dei bancomat regolarmente registrati sull’app Io. Andiamo a vedere quali sono questi casi e perché si parla anche del rischio – apparentemente scongiurato – della mancanza delle risorse per pagare tutti i rimborsi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il cashback è ufficialmente partito e da qualche giorno gli italiani hanno iniziato ad accumulare rimborsi attraverso l’app Io per i pagamenti effettuati con carte, bancomat e app. Per il cashback di Natale, nello specifico, si possono ottenere rimborsi del 10% (fino a un massimo di 150 euro) per gli acquisti effettuati dal’8 al 31 dicembre 2020. Ma il rischio è che alcuni pagamenti vengano in realtà esclusi. È quanto avviene, per esempio, per quelli effettuati attraverso le carte di debito Pagobancomat/Maestro, considerando che il circuito Maestro non è ancora convenzionato con Io e gli acquisti effettuati su questo circuito non vengono quindi conteggiati.

Esclusi dal cashback i pagamenti su circuito Maestro

Come spiegato in queste ore dal Sole 24 Ore, il problema riguarda i pagamenti con le carte di debito Pagobancomat/Maestro: se si avvicina la carta al Pos quando si paga l’acquisto viene effettuato attraverso il circuito internazionale, non convenzionato con il sistema dell’app Io, e non su quello nazionale, ovvero Pagobancomat. Quindi, quando si effettua il pagamento, per aderire al cashback e accedere ai rimborsi bisogna chiedere all'esercente non di farlo con il sistema contactless ma chiedendo di utilizzare il circuito Pagobancomat.

Questa situazione deriva dal fatto che PagoPa ha siglato accordi con alcuni circuiti nazionali e internazionali, ma non con Maestro. Quindi se si fa il pagamento con Maestro c’è questo rischio. PagoPa ha spiegato, sempre al Sole 24 Ore, che l’obiettivo è quello di “risolvere il problema alla radice” già da gennaio 2021, con un’apposita convenzione. In ogni caso per le carte di debito emesse dalle banche italiane il problema non si pone, essendo supportati entrambi i circuiti: è sufficiente evitare i pagamenti contactless e ricorrere così al circuito nazionale. C’è anche un’altra possibilità, quella di utilizzare per il cashback canali alternativi all’app Io, come per esempio quelli messi a disposizione da Poste italiane, Banca Sella, Nexi, Hype, Enel X Pay, Satispay.

Rimborsi a rischio per la mancanza di risorse?

Negli scorsi giorni è stato paventato anche un altro rischio, quello della mancanza di risorse per coprire tutti i rimborsi del cashback di Natale. Il decreto del ministero dell’Economia aveva previsto, per il 2020, uno stanziamento di 227,9 milioni di euro. Ed esplicitava: “Qualora la predetta risorsa finanziaria non consenta il pagamento integrale del rimborso spettante, questo è proporzionalmente ridotto”. Quindi se non bastano i soldi si va incontro a una riduzione, in proporzione, dei rimborsi. Ma da Palazzo Chigi è stato sottolineato che “ci sono tutte le risorse necessarie” per il cashback di Natale. In particolare, da Chigi hanno precisato: “Il cashback relativo al periodo sperimentale di dicembre viene pagato nel 2021, così come il primo semestre del 2021. Per entrambi questi periodi lo stanziamento complessivo è di 1.750 milioni. Quindi per l’extra cashback di Natale ci sono tutte le risorse necessarie”. Vuol dire che i soldi necessari per pagare il cashback di Natale saranno quelli del 2021, quando in effetti i rimborsi verranno accreditati. Sempre da Palazzo Chigi avevano fatto sapere che fino al 12 dicembre erano stati accumulati 5,6 milioni di euro di rimborsi.

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