Cashback a rischio: ipotesi addio a superpremio o cancellazione anticipata dei rimborsi
Il cashback, il sistema che permette ai consumatori di vedersi restituire il 10% delle spese effettuate con carte e bancomat, potrebbe essere a rischio. Il governo Draghi potrebbe, di fatti, eliminare il cashback o modificarlo riducendone la portata. L’ipotesi è emersa su alcuni giornali, ma è stata già smentita dalla viceministra all’Economia, Laura Castelli. Il punto centrale è quello della riscrittura del Recovery plan da presentare all’Ue: il governo guidato da Mario Draghi sta approntando alcune modifiche che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbero riguardare il cashback: l’ipotesi è quella di un ridimensionamento o, addirittura, di uno stop anticipato e definitivo.
Come potrebbe cambiare il cashback con il Recovery plan
Negli scorsi giorni gli italiani hanno ricevuto gli accrediti per i rimborsi del cashback di Natale, quello attuato in via sperimentale dall’8 al 31 dicembre per un importo massimo di 150 euro per almeno 10 pagamenti effettuati con carte e bancomat. Sono arrivati rimborsi per 223 milioni di euro. Ora si discute dell’eventuale sospensione del meccanismo, che passerà per le modifiche da approntare al Recovery entro 15 giorni. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, sta lavorando alla possibile revisione di alcuni progetti, in particolari quelli che non rientrano nelle direttive dell’Ue. Tra questi potrebbe rientrare anche il cashback. Una delle ipotesi è che venga eliminato il supercashback, il premio semestrale da 1.500 euro per i 100mila maggiori utilizzatori. L’altra ipotesi è quella di una sospensione del meccanismo alla fine del 2021, con un risparmio di circa 3 miliardi di euro previsti dal Recovery.
Il governo Conte aveva previsto uno stanziamento di 5 miliardi di euro per il rimborso del 10% sugli acquisti effettuati con pagamenti elettronici. Ma, riportano anche indiscrezioni di stampa, questa misura pur contribuendo alla lotta all’evasione fiscale non supporterebbe un’adeguata crescita del Pil. C’è poi una questione politica: molte forze di maggioranza sono contrarie al cashback: lo è Forza Italia, in primis, ma anche la Lega e Italia Viva non nascondono la speranza di destinare ad altre misure quelle risorse. Stessa richiesta avanzata anche dall’opposizione di Fratelli d’Italia.
La smentita di Castelli: non si parla di far saltare cashback
La smentita arriva dalla viceministra Castelli, secondo cui non si parla di cancellazione del cashback: “Nessuno parla di farlo saltare”, assicura a Radio 24 Mattina. “Il tema è a cosa serve il cashback – spiega Castelli – Io penso che non sia solo una misura di lotta all'evasione, che si fa anche con tanti altri strumenti, ma per cambiare il modo dei cittadini di utilizzare il proprio denaro. Le risorse che impegna sono molte e io penso ci si debba evolvere in questa scia. Credo che una maggioranza così ampia ci permetterà di fare un ragionamento che non sia solo ‘posso usare questi 4 miliardi in modo diverso', ma anche come procedere in un processo dal quale non si può tornare indietro: la moneta elettronica”.