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Casa, le tasse si pagheranno per metro quadro

Il Governo dà il via libera alla riforma del catasto: riattivate le commissioni censuarie, quelle che dovranno definire i nuovi valori da utilizzare per gli estimi.
A cura di S. P.
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È arrivato ieri il via libera definitivo del Consiglio dei ministri al decreto legislativo per le “commissioni censuarie”. Si tratta del primo passo che potrà portare a una rivoluzione del pagamento dei tributi. Il Consiglio dei ministri ha rimesso in moto le dormienti commissioni censuarie, gli organismi cioè la cui nascita risale in Italia al 1886 e che di fatto attiveranno la riforma del catasto. Il compito di queste commissioni sarà quello di definire i nuovi valori da utilizzare per gli estimi catastali, stabilendo il valore medio ordinario di tutti gli immobili attraverso l’elaborazione di un coefficiente che terrà conto della qualità del manufatto, della sua collocazione, dell’anno di costruzione, dello stato conservativo degli immobili e dei valori immobiliari della zona di cui fa parte. In particolare il nuovo valore degli immobili sarà calcolato non più sul numero dei vani ma sui metri quadri. Partendo dai valori di mercato rilevati dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate e tenendo conto di posizione e caratteristiche degli immobili sarà elaborato un algoritmo per calcolare la rendita. Con i metri quadri si prenderà in considerazione la dimensione effettiva degli immobili.

Come ricostruisce oggi il Corriere, accanto alla rivoluzione per rivedere i metodi di calcolo, dovrebbe arrivare anche la riforma delle zone del catasto in modo da superare le micro aree attuali, con cui si dovrebbero ridefinire anche le categorie catastali. Successivamente partirà il “censimento” dei circa 66 milioni di immobili italiani, con l’obiettivo di fare emergere le “case fantasma” che al momento restano sconosciute al fisco. Sicuramente il valore delle rendite catastali continuerà a determinare quello delle imposte – Imu e Tasi – e quello sulla compravendita.

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