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Cartelle esattoriali sospese fino al 30 aprile con il Decreto Sostegni: ma si deve pagare entro il 31 maggio

Il Decreto Sostegni ha prorogato dal 28 febbraio al 30 aprile 2021 il termine per il versamento di cartelle esattoriali, avvisi di addebito INPS e avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Sono sospesi fino a questa data anche le attività di notifica di nuove cartelle, le procedure di riscossione e gli obblighi derivanti dai pignoramenti effettuati prima del 19 marzo 2020. Tuttavia, entro il 31 maggio sarà obbligatorio pagare tutti i debiti in sospeso e le attività di riscossione ripartiranno.
A cura di Daniela Brucalossi
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Il Decreto Sostegni, che contiene misure di aiuto ai contribuenti in difficoltà economica a causa della pandemia, ha prorogato dal 28 febbraio al 30 aprile 2021 il termine per il versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie, derivanti da cartelle esattoriali, avvisi di addebito INPS e avvisi di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate. Tuttavia, entro il 31 maggio si dovrà pagare tutti i debiti in sospeso. Sono sospesi fino al 30 aprile anche le attività di notifica di nuove cartelle, le procedure di riscossione e gli obblighi derivanti dai pignoramenti effettuati prima del 19 marzo 2020 (data di entrata in vigore del Decreto Rilancio) su stipendi, salari, altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, pensioni e trattamenti assimilati. Però, anche in questo caso, a partire dal 1 maggio 2021, riprenderanno tutte le attività e ritorneranno a essere validi gli obblighi imposti ai soggetti pignorati (e dunque la necessità di rendere indisponibili le somme oggetto di pignoramento fino all'estinguimento del debito). L'Agenzia delle Entrate nella sezione "Riscossione" del suo portale online ha pubblicato un documento che chiarisce i dubbi più frequenti dei contribuenti in merito alle nuove misure.

Il nuovo Decreto ha inoltre previsto, per coloro che sono in regola con i versamenti del 2019, la proroga al 31 luglio 2021 del termine per le rate in scadenza nel 2020 (non ancora versate) relative alla Rottamazione ter e al Saldo e stralcio (l'ultimo rinvio era stato fissato al 1 marzo 2021 dal Decreto Ristori). Se questi contribuenti in regola verseranno integralmente le somme dovute e non ancora versate nel 2020 entro il prossimo 31 luglio, non perderanno i benefici derivanti dalla Definizione agevolata. Saranno tollerati solo cinque giorni di ritardo per questo pagamento.
Allo stesso modo, per coloro che sono in regola con i versamenti, è slittato al 30 novembre 2021 il termine per il pagamento delle rate della Rottamazione ter e del Saldo e stralcio in scadenza nel 2021 (28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre). Anche in questo caso sono ammessi solo cinque giorni di ritardo e se questi contribuenti in regola verseranno interamente le somme dovute entro il termine, non perderanno i benefici della Definizione agevolata.

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