Cartelle esattoriali, la viceministra Castelli annuncia una nuova rottamazione, con sconti e rinvii
Le cartelle esattoriali ripartono, dopo essere state sospese all'inizio dell'emergenza Covid-19, e ripartono anche le polemiche. In tanti si sono scagliati contro le richieste del Fisco, pronte per essere inviate dall'amministrazione ai contribuenti. Due giorni dopo il 31 dicembre, data fissata come scadenza dello stop alle cartelle esattoriali, la viceministra all'Economia, Laura Castelli, è intervenuta sul tema con un lungo post su Facebook, in cui ha spiegato che non si potrà far finta di nulla di fronte alle oltre 30 milioni di richieste che il fisco invierà, ma che serviranno misure emergenziali, dagli sconti ai rinvii, come la famosa rottamazione.
Una "gestione straordinaria" per "trattare le milioni di cartelle che si genereranno nel 2021, per posizioni maturate nel 2020", ha annunciato la viceministra. "Una parte per i più fragili, ad esempio, andrà rimandata, e una parte, per chi è nelle condizioni di poterlo fare, andrà trattata in bonis, facendo pagare con uno sconto su sanzioni e interessi", ha continuato Castelli. Ma non solo, è importante "gestire gli anni dal 2016 al 2019, con una rottamazione quater, un saldo e stralcio, per dare respiro a quei contribuenti che si trovano in difficoltà e hanno posizioni aperte con il fisco dovute a morosità incolpevoli".
Secondo la viceministra è fondamentale "pulire il ‘magazzino', pre 2015, dai ruoli inesigibili, costa troppo e non porta a nulla". Perché, ha spiegato Castelli, "riguarda in gran parte soggetti falliti, deceduti, imprese cessate, da cui lo Stato non può più riscuotere". Tutte queste operazioni vanno fatte tenendo comunque conto della situazione attuale, in piena emergenza Covid. Bisogna considerare "la difficoltà del contribuente a muoversi per rispettare il divieto di assembramenti e andare fisicamente a ritirare raccomandate, e fare code agli sportelli che aprono con orari ridotti". La risposta del Governo sulla questione delle cartelle esattoriali è necessaria, anche perché è diventata un cavallo di battaglia della destra all'opposizione, con Matteo Salvini che ha lanciato un flash mob l'ultimo dell'anno davanti all'Agenzia delle entrate a Roma per chiedere la pace fiscale.