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Cancellato il bonus scuola di Renzi. Gli insegnanti: “Governo si concentri su aumento stipendi”

Stop al bonus docenti introdotto dal governo di Matteo Renzi. Le risorse del provvedimento, che serviva a premiare i docenti migliori, passeranno al Fondo d’istituto e autonomia scolastica. Questo quanto stabilito da un emendamento alla legge di Bilancio approvato nei giorni scorsi. E tornano a galla le polemiche sul bonus.
A cura di Annalisa Girardi
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Sarà abolito il bonus docenti introdotto dal governo di Matteo Renzi. Le risorse del provvedimento, che serviva a premiare i docenti migliori, passeranno al Fondo d'istituto e autonomia scolastica. Questo quanto stabilito da un emendamento alla legge di Bilancio approvato nei giorni scorsi. "Sarà abolito il bonus docenti. Le risorse saranno spostate sul Fis e dunque ritornano nella disponibilità della contrattazione di istituto e dunque ai docenti", ha commentato il sottosegretario all'istruzione, Peppe De Cristofaro.

Che poi ha aggiunto: "Criterio che molte scuole avevano già adottato da tempo per limitare al massimo la discrezionalità dei dirigenti e dei comitati di valutazione. È chiaro però che questo non può bastare: bisogna rinnovare i contratti per adeguare gli stipendi dei docenti a quelli dei loro colleghi in Europa". Non è ancora chiaro se la modifica avrà attuazione immediata o partirà dal prossimo anno: infatti, se normalmente gli emendamenti alla legge di Bilancio hanno validità a partire dal prossimo gennaio, per l'anno scolastico 2019/2020 le varie cifre destinate al bonus sono già state accreditate nelle varie scuole. Per questo motivo l'emendamento potrebbe entrare in vigore anche in questo stesso anno, rimettendo sul tavolo tutte le contrattazioni chiuse lo scorso 30 novembre.

Il bonus docenti è stato al centro di diverse polemiche nel corso degli anni. Secondo il presidente dell'Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori), Marcello Pacifico, "lo spostamento del bonus merito nel fondo d’istituto è un provvedimento che non coglie il cuore del problema dei compensi dei docenti e del personale Ata: i nostri decisori politici sanno bene che la priorità rimane quella di vincolare gli stipendi, ridotti ai minimi termini, al costo della vita che è più avanti di quasi 10 punti percentuali".

Secondo l'associazione, il governo dovrebbe concentrarsi sul rinnovo dei contratti e sull'aumento degli stipendi, invece di incentivare il Fondo d'istituto con delle cifre che risultano in fin dei conti irrisorie in busta paga. Infatti, in base alle risorse rimaste per il bonus, se anche questo fosse assegnato alla metà del personale docente, si andrebbe ad aumentare la busta paga di poche decine di euro in più netti al mese.

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