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Calano ancora i consumi: gli italiani risparmiano su abbigliamento e tabacchi

Ancora dati allarmanti sui consumi, che registrano l’ennesimo calo su base mensile. E il rapporto di Confcommercio spiega: gli italiani risparmiano anche sulle comunicazioni.
A cura di Redazione
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Ancora in calo i consumi, ancora un indice negativo per l'economia italiana. L'ennesimo segnale preoccupante arriva dal report di Confcommercio sui consumi di aprile, che mostra come l'indice su base mensile sia calato dello 0,1% e quello su base annuale del 3,9%. Ma c'è di più, perché considerando i primi 4 mesi del 2013, l'indice appare in flessione del 4,4%, "confermando come il deteriorarsi delle condizioni occupazionali e reddituali delle famiglie stia determinando una dinamica della domanda, in questa prima parte del 2013, ancora più negativa rispetto a quanto rilevato nei primi mesi del 2012" (lo scorso anno infatti la flessione era stata del 3,3%).

Come spiega il rapporto, l'ultimo periodo "riflette una diminuzione del 2,2% della domanda relativa ai servizi e del 4,6% della spesa per i beni. Tutte le funzioni di consumo hanno evidenziato una diminuzione dei volumi acquistati dalle famiglie". A partire "dai beni e servizi per la mobilità, la cui domanda segna una contrazione del 7,5% su base annua", passando per "abbigliamento e calzature (-6,7%), alimentari, bevande e tabacchi (-6,2%)", fino ad arrivare "ai beni e servizi per le comunicazioni, "che nei mesi precedenti avevano segnalato una certa dinamicità" (con la diminuzione per i beni ed i servizi per la comunicazione che raggiunge il 2,5%). L'unico dato in controtendenza appare quello relativo ai beni e servizi ricreativi, la cui spesa fa registrare un incremento del 2%.

Infine, resta impietoso il confronto con i volumi pre crisi della spesa reale, che "pur avendo assunto negli ultimi mesi toni meno intensi rispetto alla seconda parte del 2012, non evidenziano segnali di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo. La distanza con i volumi pre-crisi (ultimo trimestre del 2007) supera ormai gli 11 punti percentuali".

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