Cala ancora il Pil italiano: è record negativo
Da oltre vent'anni l'Italia non viveva una così profonda fase di recessione: la conferma arriva dagli ultimi dati Istat, che mostrano come anche nel primo trimestre del 2013 il Pil sia calato. Secondo i dati diffusi in queste ore, infatti, nel primo trimestre dell'anno il Prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,3% nei confronti del primo trimestre del 2012. La variazione acquisita per l'intero 2013 è dunque di -1,5% (ovviamente se non ci saranno aggiustamenti in corso d'opera), con l'Istat che spiega come "il calo congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell'industria e dei servizi e di un aumento nel settore dell'agricoltura".
Si tratta del settimo trimestre consecutivo in cui si registra un calo, un dato che appunto non si registrava dal 1990. Ma il dato ancora più preoccupante è il confronto con l'economia di Gran Bretagna (che ha un prodotto interno lordo in rialzo dello 0,3%) e Stati Uniti (che crescono addirittura dello 0,6%), segno di come la spirale della crisi si sia ormai allontanata da quell'area. Piuttosto stabile invece (in lieve flessione dello 0,2%) il dato francese, anche se tecnicamente si tratta del terzo calo consecutivo e dunque dell'ingresso nella fase recessiva.