Brexit, il Regno Unito ha paura. Financial Times: “Uscire dallʼUe è autolesionismo”
"Bisogna votare per il Remain", perché uscire dall'Ue "sarebbe per il Regno Unito un atto gratuito di autolesionismo". A scriverlo è il Financial Times, uno dei quotidiani economici più autorevoli al mondo, tra i più prestigiosi di Londra, che così tenta di indirizzare gli elettori britannici in vista del referendum britannico in calendario il 23 giugno, tra una settimana esatta.
Un voto sul quale sono puntati gli occhi di tutto il mondo (lo si capisce dai recenti nervosismi dei mercati europei, coi bond tedeschi sottozero) e in particolare degli altri governi europei. Per il premier spagnolo Mariano Rajoy l’ipotetica uscita della Gran Bretagna dall'UE sarebbe la "cosa peggiore" che potrebbe accadere all’Europa. "Sarebbe una sciagura, non solo per la borsa spagnola, ma per tutte le piazze economiche", ha affermato a margine di un incontro per la campagna elettorale a Saragozza. "Sarebbe – ha aggiunto – anche una catastrofe per le economie dei britannici e di tutti gli europei". A fargli eco è il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier in una conferenza stampa congiunta con il suo collega francese Jean-Marc Ayrault. "Un voto per lasciare scuoterebbe l'Unione. Non sarebbe soltanto 28 meno uno. Richiederebbe sforzi concertati per assicurare che l'Unione rimanga unita e che l'integrazione decennale, un successo, non finisca col disintegrarsi" ha sottolineato Steinmeier.
A dirsi contrario al ‘leave’ è anche il cancelliere dello scacchiere britannico (l’equivalente del nostro ministro delle Finanze) George Osborne. “Lasciare l’Unione europea avrebbe un impatto sugli investimenti, colpirebbe le famiglie e danneggerebbe l’economia britannica”, ha dichiarato l’esponente del governo Cameron, ribadendo il cavallo di battaglia della campagna anti-Brexit. “Avrei la responsabilità di tentare di recuperare la stabilità delle finanze pubbliche”, spiega Osborne, “e questo significherebbe un budget d’emergenza nel quale dovremmo aumentare le tasse e ridurre la spesa”. In particolare, ha indicato, a subire tagli sarebbero istruzione, sanità e difesa. Osborne parla di un buco stimato in 30 miliardi di sterline, circa 38 miliardi di euro.