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Bonus sport 2022, a chi spetta, quanto vale e come fare domanda per ottenerlo

Vale fino alla fine dell’anno il credito d’imposta per tutte le imprese che hanno fatto lavori di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici.
A cura di Giacomo Andreoli
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Un credito d'imposta per aiutare le imprese che hanno ristrutturato impianti sportivi pubblici. In questo consiste il cosiddetto "bonus sport", valido fino alla fine dell'anno secondo quanto previsto dall'ultima Legge di Bilancio. Il contributo è rivolto a tutte le società che hanno realizzato interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici, ma anche realizzato nuove strutture sportive, sempre pubbliche.

Il credito d'imposta vale il 65% dell'importo speso per i lavori, con il credito utilizzabile in tre quote annuali di pari importo. Il limite di spesa è però del 1% dei ricavi del 2021, con i finanziamenti complessivi fissati a 13,2 milioni di euro per l'anno in corso. Per ricevere il contributo si può fare domanda dallo scorso 30 maggio e c'è tempo fino alla fine di giugno.

Si può inviare agli indirizzi ufficiosport@pec.governo.it e anche a servizioprimo.sport@governo.it, indicando nell’oggetto “Sport Bonus 1a finestra 2022″ assieme al nome dell'impresa e il suo codice fiscale.

A ottobre, però, precisamente dal 15, si aprirà una nuova finestra per inviare le richieste e ci sarà sempre un mese di tempo per tutti i soggetti interessati. Si potrà usufruire del credito d'imposta a lavoro già pagato e certificato dagli enti destinatari. Sarà poi compito del Dipartimento per lo Sport di Palazzo Chigi, guidato dalla sottosegretaria Valentina Vezzali, autorizzare le singole attività a utilizzare quanto ricevuto, comunicandolo anche all'Agenzia delle Entrate.

Il Dipartimento pubblicherà sul proprio sito entro il 15 luglio l’elenco delle imprese autorizzate a effettuare l’erogazione liberale, che va fatta entro il 25 dello stesso mese. Chi riceve i soldi, entro dieci giorni e comunque non oltre il 5 agosto, potrà poi dichiarare di aver ricevuto l’erogazione, allegando la ricevuta del bonifico bancario, del bollettino postale o dell'assegno.

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