Bonus condizionatori, come ottenere lo sconto del 50% e del 65% sull’installazione
In questa estate torrida, con temperature record già a giugno e nei primi giorni di luglio, i condizionatori sono uno strumento sempre più utile, seppur a volte consumino molto. Per la loro installazione sono ancora in piedi due sconti: uno del 50% e l'altro del 65%, a seconda del tipo di impianto che si mette dentro casa e del lavoro che si fa di conseguenza.
Si può infatti usufruire di un'apposita detrazione del 50% del costo, spalmata in dieci anni, per installare condizionatori con pompa di calore, anche non ad alta efficienza. Fa parte del cosiddetto "bonus casa", che si ottiene quando si ottiene un risparmio energetico nell'abitazione. Il limite di spesa è 96mila euro, con la detrazione massima di 48mila. Non è indispensabile sostituire un vecchio impianti di climatizzazione invernale, ma per avere lo sconto il condizionatore deve essere stato installato in unità immobiliari residenziali.
Ancora più vantaggioso è l'ecobonus al 65%, che vale per qualsiasi tipo di immobile, con un limite di "sconto" di 30mila euro. Si tratta sempre di una detrazione in dieci anni, ma per usufruirne, in questo caso, bisogna sostituire integralmente o parzialmente impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza (serve cioè un preciso indice di efficienza energetica a seconda del tipo di casa e un coefficiente di prestazione Cop/Gue). In entrambi i casi non serve la Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata. Va però sottoscritta una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, dove si indica la data di inizio dei lavori e bisogna attestare che l’intervento rientra tra quelli delle agevolazioni.
Altrimenti esiste sulla carta anche lo strumento del superbonus 110%, in cui possono rientrare i condizionatori di ultima generazione se vengono fatti contemporaneamente interventi trainanti (volti all'isolamento termico dell'immobile; di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, antisismici). Al momento, però, i fondi per la misura sono esauriti e diversi istituti di credito non accettano più la cessione dello stesso perché hanno troppi titoli da smaltire. Quindi avviare nuovi lavori in questo momento è rischioso: potrebbero non essere coperti dal contributo.