Bonus biciclette e monopattini, boom di vendite in un mese: “Fino a 300mila euro di fatturato”
Nell'ultimo mese le vendite di biciclette e monopattini sarebbero quasi raddoppiate. Lo ha comunicato Piero Nigrelli, direttore dell'Associazione nazionale ciclo motociclo accessori (Ancma) di Confindustria, raccontando che da quando hanno riaperto i negozi di biciclette se ne sono vendute dalle 500 mila alle 600 mila in tutto il Paese. "Il prezzo medio si aggira intorno ai 380 euro. Di queste, una metà grazie agli incentivi. Al quale si sommano le vendite dei monopattini (anche elettrici) compresi dal nuovo bonus introdotto dal decreto Rilancio", ha aggiunto Nigrelli. Circa l'80% degli acquisti riguarda biciclette tradizionali, ma un 20%, invece, bici elettriche o a pedalata assistita: "Nel complesso, parliamo di un fatturato tra i 280 mila e i 300 mila euro".
Tecnicamente, il bonus non è ancora entrato in vigore. Non è ancora online il portale nel quale i consumatori potranno caricare la propria fattura di acquisto e richiedere così il rimborso del 60% sulla spesa effettuata. Il tetto massimo è fissato a 500 euro. L'Associazione di Confindustria stima che il bonus in media copra un valore di 300 euro, su un acquisto quindi di 500 euro. Nigrelli ha spiegato che anche in condizioni ordinarie maggio risulta il mese migliore per le vendite: "Pensavamo di osservare un picco soltanto nei Comuni con più di 50 mila abitanti, nei Comuni capoluogo di provincia e Regione anche con meno di 50 mila abitanti e in tutti i Comuni delle 14 città aree metropolitane, come previsto dal decreto Rilancio. Quindi 1.400 Comuni per circa 30 milioni di residenti, un italiano su due. Invece abbiamo registrato un boom di vendite in tutta Italia".
Numeri così elevati, tuttavia, hanno anche causato delle difficoltà. Infatti l'intera filiera arriva da due mesi di lockdown e le scorte in magazzino rischiano di esaurirsi velocemente. "E lo stesso vale per i componenti che vengono tradizionalmente dal Far East, dove tutta la filiera si è interrotta prima per il coronavirus. Perciò ora le fabbriche produttrici cominciano a essere un po’ in difficoltà, ma anche gli importatori", ha aggiunto Negrelli.