video suggerito
video suggerito
Covid 19

Bonus autonomi e partite Iva, le nuove regole per maggio: chi può ottenere i 1000 euro

Dal decreto Cura Italia al decreto Rilancio, passando per circolari e altri provvedimenti, il bonus per i lavoratori autonomi, le partite Iva, i commercianti, gli artigiani e i coltivatori diretti cambia. Sia per il mese di maggio che per quelli precedenti di marzo e aprile. Andiamo a vedere chi può accedere a questo bonus.
A cura di Stefano Rizzuti
773 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Prima il decreto Cura Italia. Poi il decreto Rilancio. E in più tante circolari, provvedimenti interministeriali, messaggi e chi più ne più ne metta. La giungla dei bonus pensati per il Covid-19 per autonomi e partite Iva si fa sempre più intricata e districarsi tra tutti i requisiti e le novità è compito per nulla semplice. È il Sole 24 Ore a provare a far chiarezza mettendo insieme tutto ciò che c’è da sapere sugli aiuti per i lavoratori autonomi e le partite Iva introdotti dai decreti Cura Italia e Rilancio. Le novità riguardano non solo i bonus per il mese di maggio, ma anche quello precedente di marzo e aprile.

I bonus per autonomi e partite Iva a marzo e aprile

Per i lavoratori autonomi che hanno una partita Iva attiva al 23 febbraio e che sono iscritti alla gestione separata il bonus è di 600 euro a marzo e di altri 600 euro ad aprile. L’Inps ha precisato che dal momento dell’apertura della partita Iva ci sono 30 giorni per iscriversi alla gestione separata. Quindi è sufficiente che al 23 febbraio sia stata registrata la partita Iva all’Agenzia delle Entrate. Il bonus può essere ricevuto anche se è stata completata l’iscrizione alla gestione separata quando non è ancora stata indicata la partita Iva, magari perché si è componenti di uno studio associato. In questi casi basta indicarne gli estremi. Per commercianti, artigiani, coltivatori diretti e non pensionati i 600 euro di marzo e aprile vengono erogati se è stata effettuata l’iscrizione alle relative gestioni previdenziali Inps.

Come cambia il bonus a maggio: chi può chiederlo

Per i professionisti iscritti alla gestione separata e non pensionati, a maggio è possibile richiedere il bonus se si ha una partita Iva attiva al 19 maggio e non solo al 23 febbraio. Può fare richiesta chi ha subito, nel secondo bimestre del 2020, una riduzione almeno del 33% del reddito rispetto al secondo bimestre dello scorso anno. La perdita deve essere documentata secondo il principio di cassa, ovvero come differenza tra ricavi/compensi percepiti e le spese sostenute nell’esercizio delle attività. Bisogna, in questo caso, presentare un’autocertificazione all’Inps, che poi effettua una verifica con l’Agenzia delle Entrate, prima di erogare i mille euro (cifra più alta rispetto a marzo e aprile, quando il bonus era indipendente dal calo di fatturato).

I nuovi requisiti per commercianti e artigiani

Commercianti, artigiani e coltivatori diretti possono presentare domanda per accedere al contributo a fondo perduto con nuovi requisiti: la partita Iva deve essere attiva al momento della presentazione della domanda e i ricavi o i compensi dell’ultimo periodo di imposta non devono essere superiore ai 5 milioni di euro. Si deve poi avere un calo di fatturato: ad aprile la diminuzione deve essere inferiore ai due terzi rispetto ad aprile 2019. La riduzione del fatturato non è requisito necessario se l’attività è stata avviata dopo il gennaio del 2019 o se si ha il domicilio fiscale in un comune colpito da calamità con conseguente dichiarazione dello stato d’emergenza. L’importo che verrà erogato è variabile: è del 20% dei ricavi persi (con confronto aprile 2020 su aprile 2019) per chi non supera i 400mila euro di fatturato nel 2019. Del 15% se la cifra va da 400mila euro a un milione di euro e del 10% tra un milione e cinque milioni di euro.

773 CONDIVISIONI
32834 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views