Bollette delle luce ridotte (forse) di 5 euro nel 2013

Le bollette della luce saranno alleggerite di 5 euro annui nel 2013, 10 euro nel 2014. A tanto dovrebbe ammontare "per una famiglia-tipo" il risparmio sull'energia elettrica derivante dal taglio di oltre 500 milioni di euro deciso dal decreto del Fare approvato sabato dal governo. Nello specifico se si considera che in media consumiamo circa 2700 chilowatt/ora, la "riduzione è di circa 1 o 2 cent di euro a kw/h, che tradotto su base annuale vuol dire solo circa 5 euro di risparmi a famiglia su una spesa media di 550 euro annuali". Sono i calcoli presentati nel corso dell"Economia Prima di Tutto" su Radio1 Rai dal presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. Ora se si considera che ogni anno paghiamo circa 511 euro di luce, il risparmio sulle spese sembra davvero marginale. Si tratta di 40 centesimi al mese. "Per le imprese, ovviamente in particolare per quelle che consumano molto – sottolinea Tabarelli- si tratta di un risparmio più forte, che a seconda dei consumi può essere anche di 10 mila euro: poca roba però rispetto agli aumenti registrati negli ultimi anni". Ma la riduzione di 5 euro non è comunque ancora confermata. In realtà potrebbe essere anche più "ridotta". O potrebbe non esserci affatto.
Nella giornata di lunedì i tecnici dei ministeri competenti – scrive il Corriere della Sera – erano ancora al lavoro per “cifrare” il decreto e nelle ultime ore è circolata l’indiscrezione di 150 milioni di euro, di cui ora dispone l’Erario, provenienti dalla cosiddetta componente A2 della bolletta (oneri per la messa in sicurezza del nucleare), e che potrebbero essere destinati al taglio delle bollette.
Il decreto “Fare” prevede poi un mix di misure per ridurre il prezzo dell’energia elettrica: si va dall'estensione della Robin tax dalle imprese che producono energia da fonti rinnovabili con ricavi superiori a 10 milioni di euro e un reddito imponibile a un milione di euro a quelle con ricavi superiori a 500 mila euro e un imponibile superiore a 80 mila euro. Peccato, che proprio questo provvedimento sarebbe saltato perché l’intento dell'esecutivo sarebbe quello di fare una riflessione più ampia sul tema delle rinnovabili.
Il Corriere della Sera ricorda:
Quello che invece nel decreto c’è ancora e produrrebbe risparmi per 300 milioni di euro è il blocco della maggiorazione dal 15% al 40% degli incentivi concessi agli impianti alimentati a bioliquidi (olio di palma). Un aumento che era previsto dovesse scattare dal primo gennaio, ma per il quale l’ex ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, perplesso sulla misura, non aveva emanato il decreto ministeriale. Tuttavia l’Autorità per l’Energia, tenendo presente il dettato legislativo, aveva già iniziato a computare sulla bolletta elettrica il costo della maggiorazione di quegli incentivi. Il fatto che ora il decreto “Fare” la blocchi, non significa dunque un taglio della bolletta ma un mancato aumento.