Bill Gates: “Sono troppo ricco, dovrei pagare più tasse”
Se vivesse in Italia probabilmente Bill Gates sarebbe favorevole alla tassa patrimoniale. Già, perché il secondo uomo più ricco della terra – con un patrimonio netto di 108,8 miliardi di dollari – in un post pubblicato sul suo blog dal titolo Inequality in the next decade. What I’m thinking about this New Year’s Eve (La disuguaglianza economica nel prossimo decennio. Cosa sto pensando alla vigilia del nuovo anno) ha scritto testualmente: "Sono a favore di un sistema in cui, se si hanno più soldi, è necessario pagare una percentuale più alta di tasse. Credo che i ricchi dovrebbero pagare più di quanto paghino oggi, incluso me. Ci dovrebbe essere una tassa sul guadagni in conto capitale (plusvalenze) – ovvero una tassa sui soldi accumulati facendo investimenti – che dovrebbero colpire i più ricchi, anche perché nessuna delle persone più ricche al mondo ha fatto una fortuna soltanto con il proprio stipendio".
Bill Gates non è nuovo a considerazioni del genere che, c'è da scommetterci, verranno usate anche dall'area sinistra del Partito Democratico statunitense, quella facente capo a Bernie Sanders. Nel suo post Gates ha affermato: "La discrepanza che esiste negli Stati Uniti tra i redditi più alti e quelli più bassi è molto più alta di quanto lo fosse 50 anni fa". Gates, in particolare, ha preso decisamente sul serio la proposta di "patrimoniale" della candidata democratica alle elezioni presidenziali Elisabeth Warren. Alcune settimane fa il fondatore di Microsoft aveva dichiarando, scherzando, di aver iniziato "a fare un po’ di conti" per capire quanto gli rimarrebbe se venisse colpito dalla tassa proposta da Warren. Gates dovrebbe pagare 6,3 miliardi di dollari in tasse. Ma cosa sarebbero, in fondo, al fronte di un patrimonio di 108 miliardi?