Biglietti aerei aumentati alle stelle, il garante convoca le compagnie e prepara commissione
950 euro per andare da Milano a a Sharm el Sheikh. Se ne spendono 1.300 euro per andare alle Mauritius e oltre 1500 per la tratta Roma-Phuket, addirittura la destinazione Zanzibar viene a fare 1.700 euro, secondo Assoutenti. I prezzi dei biglietti aerei stanno schizzando alle stelle. Incrementi anche del 50% del prezzo che, anche in base al costo del carburante calato negli ultimi mesi, a molti (associazioni consumatori in primis) non appare giustificato.
Garante convoca le compagnie
E così il garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo, su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha convocato per martedì 4 luglio i rappresentanti delle principali compagnie aeree che effettuano voli nelle tratte nazionali interessate dai maggiori rincari.
"Gli incontri – spiega una nota del Mimit – consentiranno di analizzare le dinamiche dei prezzi dei biglietti e saranno propedeutici all’immediata convocazione di una commissione di allerta rapida sul caro-voli".
Le tratte più costose
Lo studio di Assoutenti ha portato alla luce che per alcune tratte europee i biglietti costano oramai quasi quanto un volo a lungo raggio per New York: ad esempio da Roma a Rodi, partendo il 12 agosto e tornando il 19 agosto, servono almeno 696 euro, 694 euro da Milano a Tenerife, contro i 743 euro del volo andata/ritorno Roma-New York.
E i biglietti per l’Egitto costano anche più di un volo internazionale: nello stesso periodo (12-19 agosto) per andare da Milano a Sharm el Sheikh, come detto, si spendono quasi mille euro, mentre per la tratta Roma-Marsa Alam si parte da 778 euro. Costosissimo anche volare su Creta (530 euro da Roma) e Monastir (654 euro da Milano). Un vero e proprio salasso è andare alle Maldive (1.415 euro da Milano) e Zanzibar (1.700 euro andata e ritorno da Roma).
Aumento biglietti, i motivi
Come abbiamo già spiegato in precedenza sembra ormai terminata la fine dell’era low cost, dietro ai rincari c’è l’inflazione, la guerra e lo squilibrio tra domanda e offerta.
Anche Micheal O’Leary, il numero uno del colosso low cost Ryanair, aveva proclamato la fine dei voli a basso costo. Inoltre anche le tariffe aeroportuali sono in crescita: sono aumentate in media del 18% rispetto al 2022.