Benzina a prezzi record: ecco gli aumenti derivati dall’inflazione
Non si ferma la corsa dei carburanti, i quali subiscono ulteriori rincari: nel fine settimana, infatti, a livello nazionale il prezzo medio della benzina verde è arrivato sino a 1,85 euro al litro, mentre quello del gasolio a 1,75. Gli aumenti toccano anche il diesel, soprattutto al Sud Italia, dove viene venduto a oltre 1,80 euro al litro. La benzina senza piombo, invece, arriva sino a 1,96 euro nel Centro Italia. Arriva a 0,90 centesimi al litro anche il gpl, per il quale anche si registrano aumenti di prezzo. Un vero record storico, raggiunto solamente nel 1977, anni in cui la stagflazione fece lievitare enormemente i prezzi dei beni di consumo, tra i quali, appunto c'erano i carburanti.
L'inflazione, per l'anno 2012, è pari all'1,9%. A gennaio, l'inflazione di fondo è scesa al 2,2% dal 2,3% di gennaio 2012: essa è stata calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi. Se vengono considerati solamente i beni energetici, invece, il tasso di crescita dell'indice dei pezzi al consumo sale al 2,3%, a fronte del 2,2% di gennaio. Come spiega l'Istat, l'accelerazione dell'inflazione, seppure lieve, proviene dall'aumento del tasso di crescita tendenziale dei prezzi dei beni, in parte compensato dal calo dei servizi. A causa di tali andamenti, sono aumentati principalmente gli alimentari, in particolare i vegetali freschi (+8,7%) e, dall'aumento congiunturale, è derivato anche un rialzo dei prezzi concernenti i prezzi dei servizi di trasporto (+0,8%). I beni di frequente utilizzo subiscono forti aumenti che sfiorano il +0,7%, su base mensile e il +4,5% su base annua.
Per quali ragioni lievitano così tanto i prezzi – una delle motivazioni risiede nel fatto che c'è un sostanziale aumento del carrello della spesa, stimato intorno al +4,5%, legato anche dall'aumento record dei prezzi dei carburanti: il costo della benzina, infatti, è aumentato del 18,6%, il gasolio, invece, del +25,5%. Gli alimenti, in particolare l'ortofrutta, hanno subito un aumento del +8,6%, soprattutto nei periodi in cui, a causa di avverse condizioni climatiche, si verificano situazioni di carattere speculativo. In Italia, il prezzo finale della benzina è il più caro a livello europeo. Come spiega Piero De Simone, direttore generale di Unione Petrolifera, ciò è accaduto "per effetto della tassazione. Rispetto ad altri Paesi europei, in quest'ultimo anno i prezzi sono cresciuti di circa 20 centesimi sulla benzina e 23 sul gasolio per effetto dell'aumento di accise e iva". Per risparmiare sull'acquisto della benzina, secondo il direttore, è bene far rifornimento mediante self-service e al di fuori degli orari di lavoro dei distributori. In questo modo, si andrebbe a risparmiare 4-5 centesimi ogni qualvolta si fa benzina.