Bce: Eurozona in ripresa, ma Italia ancora sotto osservazione
L'Eurozona in ripresa, con una economia che potrebbe tornare a crescere ben prima del previsto, al netto della prosecuzione delle politiche fiscali comuni e del "risanamento" in atto in alcuni Paesi: è questa la fotografia del bollettino della Banca Centrale Europea. Stando a quanto comunicato in queste ore, infatti, è possibile stimare una crescita del Prodotto interno lordo dell'Eurozona e prevedere una ripresa "comunque lenta, a seguito di un progressivo miglioramento della domanda interna, sostenuta dall'orientamento accomodante della politica monetaria". Il Pil resterà negativo anche nel 2013 (con una diminuzione dello 0,4%), ma già nel 2014 è lecito attendersi una decisa inversione di tendenza con una crescita di un punto percentuale. Una stima giudicata comunque prudente, dopo "sei trimestri con il segno negativo" e con "indicatori del clima di fiducia basati sulle indagini congiunturali fino ad agosto che mostrano un ulteriore miglioramento a partire da bassi livelli, confermando nel complesso le precedenti aspettative del consiglio direttivo circa una graduale ripresa dell'economia".
Più complesso il discorso per quanto riguarda l'Italia. A pesare è il peggioramento del fabbisogno, con rischi "crescenti per il conseguimento dell'obiettivo di disavanzo al 2,9% del Pil per il 2013". Il punto è che a seguito delle mancate entrate per Imu ed Iva il Governo deve necessariamente trovare risorse alternative per non mancare gli obiettivi di bilancio prefissati: da qui il richiamo della Bce che ricorda come "le nuove raccomandazioni Ue sul rientro dei deficit eccessivi contengono "ampie proroghe delle scadenze" e "un marcato rallentamento del risanamento".