Bce ed economisti di Davos avvertono: “Ora rischiamo la recessione e salari più bassi”
L'Italia è tra quei Paesi al mondo che in questo momento rischiano la recessione. A dirlo sono alcuni tra i maggiori esperti di economia del pianeta che si trovano a Davos per il World Economic Forum, con la Bce che sembra confermare in parte queste fosche previsioni. Secondo la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, questo sarà un anno molto duro e la recessione è prevista "per alcune nazioni, in particolare quelle più dipendenti dall'energia russa" aggiungendo che "i prezzi dei generi alimentari continuano a crescere e ci sarà uno choc". Questo nonostante le strategie occidentali per ridurre la dipendenza da Mosca.
In effetti la Banca centrale europea conferma nel suo rapporto periodico sulla stabilità finanziaria che la guerra in corso e le sanzioni contro Mosca "peggiorano le condizioni dell'Eurozona, specialmente a causa dei rincari di energia, materie prime e degli a cresciuti rischi su inflazione e crescita". Questo, fanno notare, vale soprattutto per i Paesi con il debito pubblico più alto e le maggiori dipendenze dalle forniture russe, poiché più esposti. Tuttavia la Bce sottolinea che "finora la reazione dei mercati a questa vicenda è stata ampiamente ordinata".
Secondo gli analisti della Banca, poi, la crescita potrebbe essere intaccata anche da altri fenomeni su scala globale, come un pesante rallentamento economico della Cina, debolezza in economie emergenti chiave o una ripresa del Covid. I rischi maggiori per Paesi come l'Italia sono le possibili insolvenze di alcune aziende, specialmente in quei settori che non si sono ancora del tutto ripresi dopo i lockdown pandemici.
"Si prevedono crisi alimentare e conseguenze umane devastanti"
La Comunità dei capi economisti del World Economic Forum prevede in generale una crescita ridotta al livello globale e un'inflazione galoppante. Ma non solo, anche "salari reali più bassi, più insicurezza alimentare a livello globale e devastanti conseguenze umane per la frammentazione dell'economia del pianeta".
Solo il grano, secondo gli esperti riuniti a Davos, quest'anno vedrà un aumento dei prezzi di oltre il 40%. A questo si aggiungono i valori di oli vegetali, cereali e carne, che raggiungeranno "livelli mai così alti". Quindi si prevede "l'aumento nella fame nel mondo e una crisi legata al costo della vita".