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Banca d’Italia: solo a settembre il debito pubblico è salito di altri 7 miliardi

Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia a settembre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 7 miliardi, raggiungendo quota 2.191,7. Complessivamente nei primi nove mesi dell’anno, ha avuto un incremento di 55,8 miliardi.
A cura di Claudia Torrisi
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Bankitalia ue aiuti di stato

A settembre il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 7 miliardi, raggiungendo quota 2.191,7. Un aumento significativo, che però non tocca il record di 2.204 miliardi di euro di giugno e i livelli di luglio e di aprile. Sono i dati diffusi dalla Banca d'Italia nel Supplemento al Bollettino statistico Finanza pubblica, fabbisogno e debito. A determinare l'aumento, il fabbisogno del mese, calcolato in 17,9 miliardi, in parte compensato dalla diminuzione di 9,7 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro. Queste ultime ammontano oggi a 64 miliardi. Erano 51,6 a settembre del 2014. Secondo i dati della Banca d'Italia, con riferimento ai sottosettori, l'aumento del debito delle amministrazioni pubbliche combacia quasi perfettamente con quanto accaduto a livello di quelle centrali, che hanno registrato un incremento del debito di 7,1 miliardi.

Nei primi nove mesi dell'anno, complessivamente, il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 55,8 miliardi, il fabbisogno cumulato è stato pari a 42,8 miliardi, e le disponibilità liquide del Tesoro hanno registrato un +17,6 miliardi. Nello stesso periodo, l'Italia ha registrato entrate tributarie pari a 288,8 miliardi, in aumento rispetto allo scorso anno del 3,4 per cento. Nel rapporto Banca d'Italia precisa che "tenendo conto di alcune disomogeneità contabili riguardanti le ritenute sui redditi delle persone fisiche e le accise, le entrate avrebbero una dinamica significativamente più contenuta".

Dai dati emerge, invece, come sia sceso in agosto il portafoglio di titoli di Stato italiani detenuti da investitori stranieri: da 728,042 di fine luglio si è passati a 708,531. Secondo i calcoli di Reuters, "la quota dei titoli del debito pubblico italiano in mano ad investitori esteri ad agosto passa a 38,4% dal 39,2% di luglio. Il portafoglio esteri include anche i titoli di Stato detenuti da investitori domestici attraverso soggetti non residenti e quelli detenuti da banche centrali di altri paesi e dalla Bce".

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