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Asta record per i nostri Bot, crollano i rendimenti e lo spread

Ottima asta oggi per i nostri titoli a sei mesi i cui rendimenti sono scesi al 3,2%, la collocazione di tutti i nove miliardi di Bot ha dato la spinta a Piazza Affari che è tornata a guadagnare. La fiducia degli investitori ha fatto calare anche lo spread con i Titoli tedeschi che viaggia attorno ai 470 punti.
A cura di Antonio Palma
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Ottima asta oggi per i nostri tioli a sei mesi i cui rendimenti sono scesi al 3,2%, la collocazione di tutti i nove miliardi di Bot ha dato la spinta a Piazza Affari che è tornata a guadagnare. La fiducia degli investitori ha fatto calare anche lo spread con i Titoli tedeschi che viaggia attorno ai 470 punti.

Ottime notizie di fine anno arrivano dal fronte dei mercati con l'inatteso risultato dell'asta sui nostri Bot che ha fatto segnare un dimezzamento degli interessi per i nostri Titoli di Stato, che fa ben sperare per il futuro della nostra economia. Il Tesoro è riuscito a collocare facilmente tutti i 9 miliardi di euro dei Titoli a sei mesi, con una richiesta pari a quasi il doppio dell'offerta che ha fatto crollare i rendimenti al 3,2% rispetto al 6,5% di quelli del mese scorso. Un segnale di fiducia enorme nel nostro Paese dopo l'approvazione della Manovra salva Italia che ha dato anche benzina ai guadagni di Piazza Affari che, dopo un'apertura stentata, ora risulta tra le migliori in Europa con un guadagno intorno all' 1%.

Bene sono andati anche i CTz con scadenza nel 2013 che sono andati oltre le aspettative con un rendimento del 4,8% rispetto al 7,8% di novembre. Ad influire positivamente sulle aste la maggiore liquidità del mercato, favorita anche dalle misure della Bce, ma anche i positivi segnali lanciati agli investitori da parte del Governo e della politica italiana. A cascata anche lo spread tra i nostri titoli e quelli tedeschi ha fatto segnare un sostanziale ribasso sotto i 480 punti, rispetto agli oltre 500 punti dei giorni scorsi. La caduta del differenziale ha suggellato, dunque, il minore rischio per i conti dell'Italia che ora i mercati reputano più affidabile e a minore rischio di default.

Ovviamente quelle di oggi sono solo le prime aste in cui il nostro Paese è impegnato e riguardano solo titoli a breve scadenza. La prossima prova avverrà domani quando inizieranno le contrattazioni per i Titoli a lunga scadenza e si capirà effettivamente come è stato valutato dagli investitori il lavoro di Monti. I mercati, infatti, continuano ad essere in tensione soprattutto nel settore interbancario, dove gli istituti di credito preferiscono depositare denaro presso la Bce a tassi di interesse inferiori rispetto al mercato, dove i rischi evidentemente sono maggiori.

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