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Arti Grafiche Boccia, l’azienda del presidente di Confindustria tra debiti e ristrutturazione

Dopo aver avviato un piano di ristrutturazione del debito annunciando allo stesso tempo un rilancio del piano industriale da 10 milioni, la Arti Grafiche Boccia, azienda del presidente Confindustria Vincenzo Boccia, ha depositato presso il tribunale fallimentare una procedura simile al concordato che permette di congelare l’esposizione debitoria verso banche e creditori evitando così di dover dichiarare l’insolvenza. Un biglietto da visita non troppo rassicurante per il presidente degli imprenditori italiani.
A cura di Annalisa Girardi
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Futuro burrascoso in vista per Arti Grafiche, l'azienda di Vincenzo Boccia, il presidente di Confindustria. Dopo aver avviato un piano di ristrutturazione del debito annunciando allo stesso tempo investimenti per 10 milioni di euro in 18 mesi volti al rilancio dell'azienda, la Agb (Arti Grafiche Boccia) ha depositato presso il tribunale fallimentare una procedura definita dall'articolo 182 bis della legge fallimentare "affinché possa essere concesso dal tribunale competente il divieto per i creditori di iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive e di acquisire titoli di prelazione non concordati".

Art. 182-bis. Accordi di ristrutturazione dei debiti. – I. L’imprenditore in stato di crisi può domandare, depositando la documentazione di cui all'articolo 161, l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti stipulato con i creditori rappresentanti almeno il sessanta per cento dei crediti, unitamente ad una relazione redatta da un professionista, designato dal debitore, in possesso dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo comma, lettera d) sulla veridicità dei dati aziendali e sull'attuabilità dell’accordo stesso con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare l’integrale pagamento dei creditori estranei nel rispetto dei seguenti termini:

a) entro centoventi giorni dall'omologazione, in caso di crediti già scaduti a quella data;

b) entro centoventi giorni dalla scadenza, in caso di crediti non ancora scaduti alla data dell’omolo­gazione.

Da diversi anni l'azienda del presidente di Confindustria naviga in cattive acque. L'ultimo bilancio disponibile, risalente al 2017, mostra una chiusura in rosso per 3 milioni di euro. A quanto riporta Lettera43, il 2020 si sarebbe aperto per Agb con una riunione del consiglio di amministrazione nella sede legale di Salerno presieduta da Orazio Boccia, padre di Vincenzo e fondatore dell'azienda. In questa occasione si sarebbe decisa la strada da intraprendere, segnata da una procedura simile al concordato che permette di congelare l'esposizione debitoria, cioè il totale dei debiti di un'azienda, verso banche e creditori evitando così di dover dichiarare l'insolvenza presso il tribunale fallimentare.

Si tratta di una procedura che "consente a tutti i creditori di ricevere in trasparenza la totalità dei loro crediti nell’ambito di un piano temporale definito". L'azienda, nata nel 1961, oggi conta 160 dipendenti e una rete commerciale che va dalla Campania a New York, passando per Londra, Roma e Milano. Di seguito si può leggere la nota con cui Agb ha voluto spiegare i recenti avvenimenti con uno sguardo positivo verso il nuovo piano industriale: certo è che la situazione attuale non rappresenta un biglietto da visita rassicurante per Vincenzo Boccia, amministratore delegato di un'azienda a rischio fallimento e allo stesso tempo presidente e rappresentate di tutti gli imprenditori italiani.

L’azienda, guidata dall’Amministratore Delegato e Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, ha in programma un piano di rilancio che prevede nuovi investimenti pari a 10 milioni di euro nei prossimi 18 mesi, che si aggiungono ai 40 milioni già investiti negli ultimi 15 anni, oltre a un aumento di capitale già realizzato pari a 1,3 milioni con annessa ristrutturazione del debito. Quest’ultima in particolare è la conseguenza di una riduzione di fatturato a seguito della congiuntura internazionale, e degli NPL dovuti ad alcuni clienti storici che hanno concluso la loro attività per motivi di assenze di passaggio generazionale. Al fine di non far subire ad altre imprese fornitori dell’Azienda quanto è stato subito dagli effetti degli NPL, è stata scelta la procedura definita 182 bis che consente a tutti i creditori di ricevere in trasparenza la totalità dei loro crediti nell’ambito di un piano temporale definito.

Tra i primi effetti del piano di rilancio, l’azienda ha dato un rinnovato impulso alla stampa dei quotidiani, sfruttando in pieno la posizione strategica del sito di Salerno, e consolidato l’area core storica, ossia la stampa di cataloghi e riviste. A novembre 2019 Arti Grafiche Boccia ha acquisito infatti la stampa dei cataloghi per la multinazionale MSC Crociere.

A fine gennaio, inoltre, sarà sottoscritto un contratto di filiera con un partner strategico e complementare per crescere nel segmento della GdO e coniugare ai prodotti stampati dalle Arti Grafiche Boccia anche servizi da cui deriverà un investimento di circa 10 milioni di euro con impianti prime installazioni in Italia.

Nell’ambito dell’economia circolare, l’azienda prevede poi di lanciare un laboratorio sperimentale dedicato ad artisti per realizzare opere d’arte a partire dagli scarti di produzione in particolare carta e lastre.

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