Arriva l’assegno unico mensile per le famiglie con figli: a chi spetta e a quanto ammonta
A luglio è arrivato il via libera della Camera all’assegno unico universale per i figli. Il provvedimento è ora al Senato, in commissione Lavoro. Ma la strada da percorrere è ancora lunga e prima di avere un piano definitivo si dovrà aspettare ancora. L’obiettivo è quello di riordinare tutti i bonus, gli assegni e le detrazioni per la famiglia, accorpandoli in un’unica misura. Tutte le risorse finirebbero quindi in un unico assegno, ma per realizzarlo e renderlo congruo saranno probabilmente necessari più soldi. L’assegno andrebbe a tutte le famiglie con figli di massimo 21 anni a carico, a partire già dal settimo mese di gravidanza. Servono, quindi, più risorse di quelle attuali.
Chi può ricevere l’assegno unico: i requisiti
È il Corriere della Sera a ricapitolare quanto finora si sa dell’assegno universale per le famiglie. Partendo dai requisiti: spetta a tutti i cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo, di lavoro o di ricerca, residenti in Italia da almeno due anni, anche non continuatitivi. L’assegno spetta solo a chi ha figli a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21esimo anno di età. Possono accedere i lavoratori dipendenti, i liberi professionisti, gli autonomi, i disoccupati. E la famiglia può scegliere se ricevere un assegno o un credito d’imposta.
A quanto ammonta l’assegno universale per i figli
Per stabilire l’importo dell’assegno ci saranno tre diverse fasce di reddito, certificate dall’Isee. L’assegno sarà calibrato sulla base del reddito, quindi, ma sarà anche maggiorato dal terzo figlio in poi, mentre potrebbe essere raddoppiato in caso di figli disabili. L’importo deve ancora essere fissato, finora si è ipotizzata una cifra di 200 euro mensili per ogni figlio come importo massimo. Quando il figlio compie 18 anni l’assegno decresce progressivamente fino ai 21 anni e può essere ricevuto direttamente dal figlio maggiorenne.
La cifra finale, comunque, dipenderà dalle risorse stanziate. Secondo Stefano Lepri, il deputato del Pd che ha firmato il disegno di legge insieme a Graziano Delrio, “serviranno almeno 7 miliardi in più rispetto ai 15 destinati oggi a bonus e aiuti”. Il totale sarebbe di 22 miliardi di euro, ma negli ultimi giorni si parla già di una cifra più alta, intorno ai 25 miliardi. I soldi verranno in tra parte dalle misure che saranno cancellate, come per esempio il bonus bebè. Per le altre risorse si punta anche al Recovery Fund, stando agli obiettivi dichiarati dalla ministra per la Famiglia Elena Bonetti.