Arriva il decreto taglia-bollette: in Cdm misure contro rincari e ritorno indennità per quarantena
Una è una misura annunciata da tempo e attesa da tutti gli italiani, l’altra è invece una novità di queste ore: parliamo del taglio delle bollette per evitare i maxi-aumenti previsti da ottobre e del ritorno della quarantena come malattia (e quindi pagata dall’Inps) per i lavoratori che sono stati contatto stretto di un positivo. Le misure dovrebbero rientrare entrambe in un solo decreto, quello annunciato per ridurre l’aumento delle bollette dell’energia nell’ultimo trimestre del 2021. Per finanziarle il governo ricorrerà soprattutto ai fondi messi finora a bilancio per le misure anti-Covid e non utilizzati. Il decreto, che il Consiglio dei ministri dovrebbe varare oggi, stanzierà tra i 3 e i 4 miliardi contro il rincaro delle bollette e 900 milioni di euro per le indennità di quarantena.
Torna l’indennità di quarantena per i lavoratori
Già a fine agosto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, aveva annunciato che si sarebbe cercato un modo per evitare che i lavoratori in quarantena subissero un taglio dello stipendio a causa di un’aspettativa o di una sospensione non retribuita, non potendo – in alcuni casi – ricorrere allo smart working. Per l’indennità di quarantena dovrebbero servire circa 900 milioni provenienti dai risparmi sui fondi preventivati per le misure anti-Covid, soprattutto i contributi a fondo perduto per le imprese che alla fine non sono stati utilizzati perché richiesti meno del previsto. Il governo valuta anche un’altra misura riguardante i lavoratori e le famiglie: l’ipotesi, da verificare, è quella di rifinanziare il congedo al 50% per i genitori con figli costretti alla didattica a distanza.
Le misure in Cdm contro l’aumento delle bollette
Gli stessi fondi dovrebbero essere utilizzati anche per l’intervento contro il caro bollette, una misura che richiede in totale tra i 3 e i 4 miliardi, secondo le prime stime. Una parte di queste risorse, corrispondenti a circa 800 milioni di euro, dovrebbe arrivare dal gettito delle aste per le quote di Co2, come già successo a luglio (anche in quel caso i fondi vennero utilizzati per calmierare i costi delle bollette). Le misure sono ancora da definire, ma sembra probabile un abbattimento temporaneo (fino al 31 dicembre, si ipotizza) degli oneri di sistema. Altra ipotesi allo studio e che potrebbe rientrare nel decreto è il rafforzamento del bonus energia, destinato ai nuclei con Isee inferiore a 8.265 euro o alla famiglie con almeno 3 figli e Isee non superiore ai 20mila euro, oltre che ai titolari di reddito e pensione di cittadinanza. Per il bonus energia le ipotesi sono due: o un’estensione della platea dei beneficiari o uno sconto maggiore per chi già ne usufruisce. Altra opzione al vaglio è quella di aumentare il bonus per le famiglie al cui interno ci siano membri in gravi condizioni di salute, soprattutto nel caso in cui richiedano il supporto di macchinari alimentati con energia elettrica.