Arriva il bonus per chi paga con carte e bancomat: rimborsi fino a 300 euro l’anno
Era stato definito bonus befana, durante la discussione della scorsa legge di Bilancio. Poi il piano era leggermente cambiato, ma l’idea di introdurre il meccanismo del cashback per incentivare i pagamenti elettronici – attraverso carte e bancomat – rimane sul tavolo del governo. Che punta a introdurre il bonus a partire dal primo dicembre. L’obiettivo primario è quello di ridurre l’evasione fiscale e per farlo si pensa, quindi, alla restituzione di una cifra che può arrivare a 300 euro l’anno per le spese documentate e avvenute attraverso carte e bancomat. L’ipotesi è ora allo studio del ministero dell’Economia e di Palazzo Chigi.
Come funzionerebbe il bonus per chi paga con carte e bancomat
Per accedere al bonus ci saranno due criteri essenziali, oltre al dover pagare con moneta elettronica: da una parte una soglia di spesa e dall’altra un limite minimo di operazioni da effettuare, restrizione pensata per incentivare l’uso delle carte anche per i piccoli acquisti. Il bonus potrebbe rappresentare il 10% della spesa effettuata, quindi nel caso dei 3mila euro di soglia saremmo a 300 euro di restituzioni.
Si pensa anche a un credito d’imposta per le commissioni pagate dai piccoli esercenti a partire dal primo luglio 2020. Inoltre, ci sarebbero detrazioni fiscali per le prestazioni pagate con carte e l’esenzione fiscale per chi usa i buoni pasto elettronici. In questa strategia si inserisce anche l’abbassamento, già in vigore, della soglia per il pagamento in contanti, che scenderà sotto i 2mila euro fino al 31 dicembre 2021 e poi sotto i mille euro dal primo gennaio 2022.
La richiesta di Conte agli operatori
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avrebbe chiesto agli operatori del settore un maggiore impulso per l’adeguamento tecnologico. L’obiettivo è quello di far dialogare il sistema dei pagamenti con le amministrazioni dello Stato. Per farlo serve sia la rendicontazione delle transazioni con la piattaforma PagoPa e con le piattaforme bancarie, sia un conseguente trasferimento delle informazioni all’Agenzia delle Entrate. In ogni caso il piano sul cashback necessita anche di un doppio via libera: quello del Garante della privacy e quello della Corte dei Conti.