Arera, nel 2021 la spesa per la luce è aumentata del 30%, quella per il gas del 15%
Nel 2021 la spesa annuale per la bolletta elettrica è aumentata del 30% rispetto al 2020 e quella per il gas del 15%. La prima, dunque, è costata per una famiglia tipo circa 631 euro, la seconda 1.130 euro. A riferirlo è il presidente di Arera, Stefano Besseghini, in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori. Nel 2020, data la pandemia, i prezzi erano scesi, per poi aumentare in maniera significativa nella seconda parte del 2021.
L'Authority si è poi concentrata sul tema della tassazione degli extraprofitti delle aziende energetiche, prevista nel decreto Sostegni Ter. Su questo ci sarebbe una «criticità applicativa» legata alla valutazione dei ricavi e per come è scritta la legge ci sarebbero problemi «sull'opportunità di applicare la norma a impianti che non godono di incentivi, in particolare quelli entrati in esercizio negli ultimi anni». Inoltre, spiega il presidente, «c'è una considerazione di carattere più generale relativa all'opportunità di applicare la norma ad impianti che non ricevono incentivi».
Nel corso dell'audizione Besseghini ha anche spiegato che ci sono stati lo scorso anno circa 40 comportamenti scorretti contro i consumatori, tra 27 procedimenti sanzionatori e prescrittivi e 13 pareri resi all'Antitrust. Sulle pratiche commerciali non corrette il presidente ha detto che il Codice del Consumo attribuisce ad Arera solo il compito di rendere il parere dei procedimenti, mentre la competenza sanzionatoria è in capo all'Antitrust. I pareri riguardano infine altrettanti procedimenti avviati per mancanza di trasparenza delle offerte in energia elettrica e gas naturale sul mercato libero.
Come possono salire i prezzi di gas e luce con la guerra in Ucraina
Intanto con l'attacco militare della Russia in Ucraina il prezzo del gas sui mercati telematici europei continua a salire ed è ora in crescita del 56% a 139 euro al MWh, ma lontano dal picco di 166 euro della chiusura dello scorso 21 dicembre. In base agli ultimi dati acquisiti da Gme (Gestore mercati energetici), invece, il Prezzo unico nazionale dell'energia elettrica balza a quota 284,3 euro per MWh, contro i 218 di stamattina, con un rincaro di 66 euro (pari al 30,3%). Meno forte la corsa del petrolio, che sale in ogni caso oltre il 6% a New York a 97 dollari al barile, mentre il brent europeo resta oltre quota 100.
Solo a gennaio, dato il caro bollette dovuto a diversi fattori (tra cui le minori forniture dalla Russia da un anno a questa parte), l'energia elettrica è aumentata del 55% e il gas del 41,8%. Ora ci si aspetta ulteriori rincari forse ben più ingenti. Secondo il presidente di Assoutenti Furio Truzzi «gli incrementi dei valori sul mercato si riflettono sulle tariffe di gas e luce, su cui si potrebbe avere un aumento abnorme ad aprile». Per evitare la catastrofe, secondo il numero uno dell'associazione, «il governo italiano deve correre ai ripari, cambiando il sistema di calcolo del prezzo marginale attualmente in vigore e intervenendo sugli extra-profitti di tutte le società energetiche, comprese quelle che lavorano con le fonti fossili».