Apertura positiva per borse europee: gli investitori hanno fiducia nel piano salva euro
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Continua l'onda positiva della giornata di ieri con le borse europee che aprono tutte in rilazo. Francoforte fa segnare un bel +3,1%, Parigi guadagna il 2,5%, Londra fa segnare un rialzo del 2%, Madrid il 2,55%, Amsterdam il 2,15%, Stoccolma il 2,51%, Zurigo il 2,15%. Non è da meno Milano, dove l'indice Ftse-Mib ha fatto segnare un +2,27% in avvio di seduta. Molto bene su tutte le piazze europee i titoli bancari: Bnp Paribas guadagna un corposo 8,2%, stesso discorso per SocGen in rialzo del 7,7% e Credit Agricole che fa segnare un bel +6,8%. Sopra il 3% Intesa Sanpaolo, Bpm, Unicredit e Ubi Banca
Sull'ottimo avvio delle borse del Vecchio Continente hanno influito molto positivamente sia la chiusura in forte rialzo delle borse asiatiche- in particolare quella di Tokyo che si è tirata fuori dalle difficoltà degli ultimi tempi facendo segnare un rialzo del 2,82%- sia le ultime notizie riguardanti la Grecia. Il paese ellenico non ha assolutamente scongiurato il rischio default, ma gli investitori internazionali sono sempre più convinti che Mamma Europa salverà Atene. A questo proposito, bisogna sottolineare che al buon andamento delle borse stanno contribuendo anche le voci sul cosiddetto piano salva euro allo studio del G20: il gruppo dei venti Paesi economicamente più avanzati starebbe infatti studiando un maxi piano da oltre 3mila miliardi per salvare le economie europee più pericolanti e allo stesso tempo rafforzare l’euro. Un piano sollecitato anche dagli Stati Uniti e da Fondo Monetario Internazionale che pressano affinché l'intervento dell' Europa sia deciso ed immediato.
Notizie positive anche per quanto riguarda lo spread tra btp e bund. Il differenziale di rendimento tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi è sceso sotto i 370 punti (al momento siamo sui 367): un valore che resta alto, ma che comunque si allontana dai picchi raggiunti nei giorni scorsi. Molto meglio invece i titoli spagnoli, che al momento stazionano sui 322 punti. E lo spread cala- ma resta sempre esorbitante- anche per quanto riguarda gli altri Paesi europei in difficoltà: 672 punti per i titoli irlandesi, 1012 per quelli portoghesi. Discorso a parte per la Grecia il cui differenziale coi titoli tedeschi è al momento di 2236 punti.