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Altro che ripresa, consumi a picco anche nel 2014

È una stima di Confcommercio sui consumi nel 2014 a rimettere in discussione l’ottimismo del Governo sull’uscita dalla crisi.
A cura di Redazione
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Malgrado la crescita del prodotto interno lordo, la presenza dell'ennesimo calo dei consumi su base annua non consente di guardare con ottimismo al futuro. È questo, in estrema sintesi, il succo dell'allarme lanciato da Confcommercio in un report in cui si cerca di fare il punto sullo stato del settore a cavallo tra il 2013 ed il 2014. Il punto è che gli indicatori registrano un ulteriore calo dei consumi per il 2014 dello 0,2% dopo la flessione del 2,4% del 2013: un segno evidente della sfiducia dei consumatori, ma anche della lentezza con la quale il Paese prova ad uscire dal pantano. Infatti, se le previsioni per il 2014 parlano di un aumento del prodotto interno lordo dello 0,3%, allo stesso tempo va registrato un ulteriore incremento della pressione fiscale, che toccherà quota 44,2%.

"La ripresa è buona solo per le statistiche, non per le persone", ha chiosato Mariano Bella, responsabile del centro studi di Confcommercio, spiegando: "Ci sono degli indizi che sono certamente positivi, però sono indizi non della ripresa ma della fine della crisi". Insomma, la strada è ancora lunga ed il Governo è chiamato ad intervenire per alleviare il peso della pressione fiscale sui contribuenti.

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