Almaviva, raggiunta intesa tra azienda e sindacati: ritirati 3mila licenziamenti
E' stata necessaria un'intera notte di trattative, ma alla fine l'accoro tra azienda, sindacati e istituzioni è stato trovato: Almaviva, azienda leader del settore dei call center, ha scongiurato migliaia di licenziamenti che sembravano ormai alle porte. Lì'accordo è stato raggiunto al'alba e firmato poco fa al ministero per lo Sviluppo economico. Oltre al ritiro dei quasi 3.000 licenziamenti, l'intesa prevede l'utilizzo di un anno e messo di ammortizzatori sociali, i primi sei mesi con contratti di solidarietà e poi Cig straordinaria per un anno.
L'accordo tra le parti è stato raggiunto in extremis: oggi, infatti, scadevano i contratti di solidarietà in vigore da quasi quattro anni e tra cinque giorni l'azienda avrebbe potuto iniziare a inviare le lettere di licenziamento ai 2.988 dipendenti: 1.670 a Palermo, 918 a Roma e 400 a Napoli. Fino a ieri pomeriggio i lavoratori hanno manifestato di fronte al ministero dello Sviluppo economico, dove da poche ore era iniziata l'ultima trattativa tra sindacati, impresa, rappresentanti degli enti locali e governo.
L'intesa raggiunta prevede il monitoraggio mensile dell'attività dell'azienda attraverso un "tavolo permanente sui call center", ma anche l'impegno delle regioni a finanziare programmi specifici di riqualificazione e formazione dei lavoratori. L'azienda, dal canto suo, dovrà "ridurre gradualmente il ricorso alle misure del sostegno al reddito attraverso l'incremento dei volumi di lavoro", fanno sapere dal ministero. Sul piatto anche l'impegno della società a non abbandonare la sede palermitana di via Marcellini. Fistel, la categoria Cisl sui lavoratori dell'informazione, ha commentato: "La sfida che il sindacato lancia al governo è la regolamentazione del settore dei call center e il contrasto alle delocalizzazioni e alle gare al massimo ribasso nel tavolo permanente al ministero dello sviluppo economico già convocato per il 17 giugno".
