Allarme Istat: “La crescita rallenterà”. Bankitalia taglia le stime del Pil
E di nuovo allarme sullo stato di salute dell'economia italiana dopo alcuni mesi di crescita economica seppur modesta. Come ha spiegato l'Istat nella sua nota mensile, infatti, anche se al momento i consumi sono in aumento e nel primo trimestre 2016 la crescita è stata dello 0,2% rispetto all'ultimo trimestre del 2015, nel breve periodo si prevede un nuovo rallentamento. In pratica, secondo l'istituto di statistica nazionale i dati forniti dall’indicatore composito anticipatore dell’economia, uno strumento per monitorare e prevedere gli andamenti futuri dell'economia, non danno segnali incoraggianti.
Il fatto che l'economia italiana continui a crescere con un ritmo moderato e che nel breve periodo potrebbe peggiorare ancora è dovuto a diverse problematiche. Uno è la fiducia dei consumatori che è in flessione da gennaio e che potrebbe portare ad un rallentamento dei consumi, attualmente invece principale motore della crescita visto che la componente estera ha fornito un contributo negativo alla crescita. Un altro ancora è la deflazione con l'Italia ancora alle prese con un calo dei prezzi. L'Istat prevede che i prezzi al consumo saranno "negativi o vicini allo zero nei mesi estivi" in assenza di "mutamenti sostanziali dello scenario internazionale" e solo in autunno e se i consumi riprenderanno i prezzi potranno andare verso l'alto.
A suggerire "il rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica nel breve termine” ci sono però anche le attese delle aziende e gli ordinativi del settore manifatturiero che registrano "alcuni segnali di debolezza". Su questa situazione ha pesato il rallentamento del commercio mondiale che ha condizionato l'andamento delle esportazioni italiane con un -1,5%.
Anche Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le stime di crescita tagliando le stime del Prodotto interno lordo del Paese per quest’anno e per il prossimo anno. Secondo Via Nazionale, infatti, il Pil lordo aumenterà nel 2016 solo dell’1,1%, per poi accelerare all’1,2% sia nel 2017 sia nel 2018. A gennaio Bankitalia invece aveva previsto una crescita dell’1,5% per il quest’anno e dell’1,4% per il prossimo. Secondo la banca centrale italiana l'aggiustamento la ribasso della stima di crescita del'economia del Paese si è resa necessaria a causa di "un più debole andamento dell’economia mondiale”. "Una prosecuzione della fase di debolezza delle economie emergenti e una ripresa meno intensa di quelle avanzate potrebbero frenare gli scambi internazionali più a lungo di quanto qui prefigurato; un aggravamento delle tensioni geopolitiche potrebbe tradursi in un aumento della volatilità dei mercati finanziari e dei premi per il rischio" hano sottoleinato da Bankitalia