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Alitalia-AirFrance: 4000 posti a rischio. Spunta l’opzione Ferrovie dello Stato

Secondo indiscrezioni, l’operazione Alitalia-AirFrance metterebbe a rischio 4.000 posti di lavoro. Intanto, dopo il no della Cdp, spunta l’ipotesi Ferrovie dello Stato.
A cura di Redazione
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Alla base dell'indiscrezione, l'esperienza comune a molte acquisizioni: la perdita di posti di lavoro. Il 14 dicembre si terrà l'assemblea dei soci Alitalia per deliberare sull'aumento di capitale che aprirà le porte all'acquisizione della compagnia di bandiera italiana da parte di Air France. Acquisizione che passerà non solo per il cambio del cda, ma, stando a timori diffusi, anche per cassintegrazioni e licenziamenti. Una volta acquistata la compagnia, AirFrance sarebbe pronta a tagliare fino a 4.000 posti, dimezzando la flotta e chiudendo anche Alitalia handling. Inoltre, diverse funzioni amministrative verrebbero centralizzate con base a Parigi. Uno scenario che preoccupa lavoratori e sindacati, per i quali si è espressa la Fit Cisl, secondo la quale "che Air France abbia da tempo relegato ad un ruolo secondario nell'alleanza il partner Alitalia è un fatto arcinoto, com'è chiaro che finora ha reso Alitalia più debole".

Sull'argomento si è espresso anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ricordando che "già con la privatizzazione di Alitalia i lavoratori dell’ex compagnia di bandiera hanno pagato un duro prezzo con migliaia di cassintegrati, ancora oggi abbandonati al loro destino, e centinaia di esuberi nel sistema aeroportuale di Roma. Se dovesse andare in porto il ridimensionamento di Alitalia a vettore regionale, si tratterebbe di un ulteriore duro colpo per l’economia di Roma e per la più importante infrastruttura del Paese, per il sistema aeroportuale romano, che conta circa 30.000 addetti compreso l’indotto".

Le conseguenze di una fusione con un'altra compagnia di bandiera alimentano ipotesi alternative per ridare ossigeno ad Alitalia. Dopo aver constatato il mancato interesse della Cassa depositi e prestiti, sarebbe sempre più concreta l'ipotesi di un intervento delle Ferrovie dello Stato, con il duplice obiettivo di tutalre la compagnia italiana e di integrare i due sistemi di trasporto. Maurizio Lupi e Flavio Zanonato, rispettivamente Ministro dei trasporti e dello sviluppo, si sarebbero detti favorevoli all’opzione e un dossier sarebbe stato già consegnato ad Enrico Letta. L'opzione Fs potrebbe infatti sviluppare una sinergia redditizia, a differenza dell'alternativa AirFrance, compagnia che è alle prese con significativi problemi economici e poco interessata alla valorizzazione dello scalo di Fiumicino.

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