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Alfa Romeo Giulia: Sergio Marchionne tenta l’attacco a Bmw e Mercedes

Con sei mesi di ritardo arriva sul mercato la nuova Alfa Romeo Giulia, a cui Sergio Marchionne affida il compito di lanciare la sfida allo strapotere tedesco nel segmento delle auto di alto di gamma. Ma per ora gli analisti restano cauti…
A cura di Luca Spoldi
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Con sei mesi di ritardo, Giulia, la nuova berlina Alfa Romeo alla quale Sergio Marchionne, Ceo di Fiat Chrysler Automobiles ha affidato la missione di rilanciare il marchio del biscione, è finalmente arrivata sul mercato e si propone di sfidare niente meno che la Serie 3 della Bmw. Per ora potranno acquistarla solo gli automobilisti europei, ma il lancio nel sempre più vitale mercato statunitense, su cui per ora Fca di Alfa romeo vende solo la sportiva 4C, è previsto nel corso del terzo trimestre dell’anno, inizialmente con la sola versione Quadrifoglio con un motore da 510 cavalli.

Se le prove su strada si riveleranno veritiere, la nuova Giulia ha le carte in regolar per sfidare le rivali tedesche, l’accelerazione da 0 a 100 km avviene in soli 3,9 secondi contro i 4,1 secondi  della Bmw M3 e Sergio Marchionne presentando la  Giulia alla stampa sulla pista di Balocco in settimana si è lasciato andare dichiarando: “la Giulia è la migliore espressione di quello che siamo capaci di fare” aggiungendo “ditemi se c’è un’altra vettura nella sua classe che possa competere con quest’auto. Le Bmw? Forza, portatene una in pista e vedrete”.

La Giulia è comunque solo il primo mattone dell’auspicato rilancio di Alfa Romeo, il secondo modello, un crossover denominato Stelvio, “ha già avviato la produzione, le scocche girano da un po’” e dovrebbe dunque essere sul mercato entro i prossimi 9-12 mesi e forse una nuova ammiraglia per la fine del 2017. Già grazie alla Giulia, se tutto andrà come auspicato, l’Alfa Romeo dovrebbe raddoppiare le vendite, dalle 91 mila che si prevede di vendere nel corso del 2016 a 190 mila nel 2019 secondo le previsioni di IHS Automotive.

Anche così Alfa Romeo resterà un produttore di nicchia, visto che Bmw e Mercedes Benz pur senza particolari incrementi di vendita dovrebbero rimanere attorno a quota 2 milioni di vetture vendute all’anno per tutto il quadriennio 2016-2019. Forte di un uomo nuovo al comando, Roberto Fedeli, ex direttore tecnico Ferrari passato al gruppo Bmw, convinto a febbraio a rientrare in Italia come Chief technical officer di Alfa Romeo e Maserati, e di un impianto di produzione totalmente rinnovato come quello di Cassino dove entro il 2018 ci saranno 3 mila posti di lavoro in più (impianto che Fedeli in un’intervista a definito “persino più avanzato” di quelli di Bmw a Dingolfing, Lipsia e Monaco), Alfa Romeo sembra avere come detto le carte in regola per lanciare la sfida.

Gli analisti restano tuttavia cauti, visto che Alfa Romeo è stata finora il tallone d’Achille di Sergio Marchionne che ha dovuto posporre di due anni, dal 2018 al 2020, gli obiettivi del piano industriale di Fca che parlavano di un raddoppio dell’utile, proprio a causa dell’allungarsi dei tempi per il rinnovo della linea di prodotti. Di pari passo Alfa Romeo ha dovuto per ora rinunciare al fin troppo ambizioso obiettivo di quadruplicare le vendite a 400 mila vetture, nonostante Fca abbia finora speso molto, “molto più” di 1 miliardo di euro solo per la Giulia a fronte dei 5 miliardi previsti per il rilancio dell’Alfa Romeo.

Così stavolta prima di festeggiare il mercato vuole vedere i numeri: del resto ancora in aprile, pur festeggiando un ulteriore incremento delle vendite in Europa ad un passo superiore a quello del mercato (+13,6% annuo contro +9%), cosa che ha fatto ritornare Fca quarto maggior produttore in termini di vendita in Europa con una quota del 6,8% (+0,3%), di Alfa Romeo se ne sono vendute poche, 4.800 vetture in tutto, per una risicata quota di mercato dello 0,4%, di cui 3.600 rappresentate dalla sola Giulietta.

Da inizio anno Alfa Romeo ha immatricolato in tutta Europa 20.800 vetture, un po’ poco per un marchio che vuole competere con “sua maestà” Bmw al punto da aver fissato un prezzo di listino di 34.100 euro per la versione di punta (la Quadrifoglio diesel da 150 cavalli, appunto) contro i 30.500 della Bmw Serie 3 a benzina da 136 cavalli (un prezzo, quello di Bmw, inferiore rispetto anche alle connazionali Audi A4, in vendita a 31.100 euro, e Mercedes Classe C, da 31.800 euro). A Marchionne non resta che incrociare le dita e aspettare le prime classifiche di vendita per vedere se la sua scommessa potrà restare in piedi o meno.

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Luca Spoldi nasce ad Alessandria nel 1967. Dopo la laurea in Bocconi è stato analista finanziario (è socio Aiaf dal 1998) e gestore di fondi comuni e gestioni patrimoniali a Milano e Napoli. Nel 2002 ha vinto il Premio Marrama per i risultati ottenuti dalla sua società, 6 In Rete Consulting. Autore di articoli e pubblicazioni economiche, è stato docente di Economia e Organizzazione al Politecnico di Napoli dal 2002 al 2009. Appassionato del web2.0 ha fondato e dirige il sito www.mondivirtuali.it.
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