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Agenzia delle Entrate, come ottenere il rimborso fiscale

L’Agenzia delle Entrate Riscossione spiega con un comunicato come ottenere il rimborso fiscale per chi ha versato somme in eccesso superiori a 50 euro e per chi si è visto annullare, totalmente o parzialmente, il tributo da parte dell’ente creditore.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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Come funziona il rimborso fiscale? A chi spetta la riscossione del credito con lo Stato? A spiegarlo è l'Agenzia delle Entrate Riscossione che in un comunicato specifica come devono comportarsi i contribuenti che devono ricevere delle somme dall'ente. In via generica il cittadino ha diritto al rimborso fiscale se ha versato un'imposta in misura maggiore a quanto dovuto e pertanto può chiedere il rimborso delle somme pagate in eccesso. Le modalità e i tempi di erogazione sono diverse a seconda dei tipi di imposta e delle motivazioni che hanno determinato il diritto al rimborso. In generale i rimborsi possono essere richiesti o attraverso dichiarazione dei redditi o con apposita istanza.

Se dalla dichiarazione dei redditi risulta un credito allora si può presentare il modello unico, compilabile sul sito. Altrimenti se si hanno i requisiti per presentare il modello 730 si riceverà il credito direttamente su busta paga.

Nel caso in cui si decida di richiedere il rimborso tramite apposita istanza lo si può fare entro 48 mesi dalla data del versamento, per i versamenti diretti, o entro 36 mesi per imposte indirette. La domanda di rimborso va presentata in carta semplice all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate competente in base al domicilio fiscale di chi ne fa richiesta. Nel caso delle imposte indirette però bisognerà recarsi all'ufficio dove si è presentato l'atto. L'istanza deve essere motivata in modo che l'ente possa fare accertamenti in merito e capire se possibile disporre, o meno, il rimborso.

In generale si devono comunicare le coordinate del conto corrente bancario o postale per accedere al servizio: lo si può fare tramite il sito dell'Agenzia delle Entrate o se registrati a servizi telematici dell'ente sul canale Fisconline. In alternativa si può andare presso qualsiasi ufficio dell'Agenzia delle Entrate presentando il modulo scaricabile dal sito.

Ci si può informare sui rimborsi o attraverso il servizio "cassetto fiscale", o attraverso il numero indicato sul sito o presso gli uffici dell'Agenzia.

Nella nota diffusa, due le modalità per farsi accreditare gli importi: una per chi ha versato somme superiori a 50 euro; l'altra quando l'ente creditore ha annullato, in maniera parziale o totale, il tributo già pagato.

Come ottenere il rimborso fiscale:

A chi ha versato somme in eccesso superiori a 50 euro l'Agenzia delle Entrate Riscossione invia direttamente una comunicazione. A questo punto l'interessato avrà a disposizione 3 mesi per andare allo sportello e scegliere se ritirare le somme versate o chiedere che il rimborso sia fatto con bonifico. Una volta scaduti i 3 mesi, l'Agenzia è obbligata a restituirlo all'ente che lo ha autorizzato. Dall'Agenzia delle Entrate Riscossione precisano che se si fanno passare oltre tre mesi dall'arrivo della comunicazione comunque il diritto di ricevere il rimborso non decade.

L'Agenzia Entrate Riscossione spiega poi che l'ente stesso invita il cittadino a ritirare il rimborso allo sportello o a comunicare le sue coordinate bancarie per riceverlo tramite bonifico nel caso in cui il tributo pagato sia stato poi annullato totalmente o parzialmente dall'ente creditore. Il comunicato ricorda però che ci sono alcune eccezioni perché che ci sono alcuni enti "che prevedono modalità" particolari "per ottenere il rimborso".

L'Agenzia delle Entrate Riscossione si occupa da luglio della rottamazione delle cartelle esattoriali. Equitalia ha infatti chiuso i battenti a luglio 2017 ed è stata sostituita con l'ente pubblico Agenzia delle Entrate Riscossione. La procedura per la rottamazione delle cartelle è stata poi specificata a novembre 2016 quando è diventato legge il decreto fiscale contenente il provvedimento con le norme relative alla rottamazione delle cartelle dal 2000 al 2016. Entro il 31 luglio 2017 è stato possibile pagare la prima rata, mentre il 2 ottobre scadrà il termine per versare la seconda rata per la rottamazione.

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