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Opinioni

Acea: monta la polemica politica e il titolo in borsa finisce in altalena

Acea sulle montagne russe in borsa: prima il titolo corre grazie alla presentazione del nuovo piano industriale, poi cade per il timore di nuove ingerenze politiche da parte del futuro sindaco di Roma. Così scoppiano le polemiche…
A cura di Luca Spoldi
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Antefatto: domenica scorsa uno dei candidati a Sindaco di Roma, Virginia Raggi (M5S), ha dichiarato l’intenzione di volere, in caso di vittoria alle elezioni amministrative, “cambiare il management” e che “di sicuro inizieremo a fare investimenti sulle reti”. La notizia il lunedì mattina non è sembrata provocare particolari ripercussioni, tanto che nonostante che Banca Imi avesse limato la raccomandazione sul titolo da “buy” (acquistare) ad “add” (aggiungere), alzando però il prezzo obiettivo da 14,6 a 15,8 euro per azione, il titolo dopo qualche incertezza nel corso della seduta ha chiuso a 14,25 euro, contro i 14,14 euro di venerdì.

Del resto secondo gli uomini di Banca Imi i conti 2015 (utile netto in rialzo del 7,7% a 175 milioni di euro, dividendo pari a 0,50 euro per azione) sono apparsi “solidi” e le prospettive per il 2016 positive, con obiettivi del piano che presentano “un basso rischio” e un potenziale di rivalutazione delle quotazioni legate all’attività di fusione e acquisizione che sta interessando il settore dei servizi di pubblica utilità (che in Italia soffrono da sempre di una eccessiva frammentazione, a sua volta causa di una modesta efficienza in termini economici).

Mercoledì tuttavia, Equita Sim, il principale broker italiano, la cui quota di controllo fa capo da alcuni mesi all’ex numero uno di Unicredit (e poi Mps), Alessandro Profumo e al management di Equita Sim (Francesco Perilli, Fabio Deotto, Matteo Ghilotti, Stefano Lustig e Andrea Vismara), si è accorta delle dichiarazioni della Raggi e ha bocciato il titolo. Il giudizio è infatti passato da “buy” a “hold” (mantenere), mentre Acea è stata rimossa dal Portafoglio Small Caps Raccomandato, tanto che per molti il giudizio è sembrato un invito, sia pure garbato, a vendere.

Invito prontamente accolto dal mercato, col titolo che ha chiuso la giornata a -4,73%, salvo poi recuperare oggi l’1,19 riducendo così la perdita rispetto a una settimana fa al 3,57%. Nel frattempo le polemiche sono però divampate sulla stampa nazionale: il quotidiano della Confindustria, Il Sole24Ore, in un trafiletto parla ad esempio di “rischio politico” che pesa su Acea e bacchetta la Raggi sui dati di utile e investimenti citati apparentemente senza molta cognizione di causa. Più ampio lo spazio dato dal Messaggero, del gruppo Caltagirone (socio di Acea col 15,856%) all’auspicio del deputato PD Andrea Romano secondo cui “sarebbe auspicabile che intervenisse la Consob e facesse le dovute verifiche sul crollo improvviso delle azioni Acea anche in relazione al declassamento da parte degli analisti finanziari dopo le parole della Raggi”.

Notevole anche il risalto alla vicenda dato da La Repubblica, che titola “le parole del M5s e il crollo di Acea. Pd all’attacco della candidata al Campidoglio Virginia Raggi”, dando poi riscontro del “coro di critiche” unanime da parte degli esponenti del PD il cui auspicio pare essere “che i cittadini la pensino come Piazza Affari”. Piazza Affari, nel frattempo, si muove per i fatti suoi e vede il titolo, che negli ultimi due anni ha già corso molto, recuperare come detto parte del terreno perduto, riducendo al 4,93% la perdita da inizio anno, che resta ben inferiore al 15% abbondante perso dal Ftse Mib, l’indice generale della borsa di Milano.

E gli analisti che dicono? I più notano come il titolo avesse già corso molto (+10%) dal 14 marzo scorso, quando il nuovo piano industriale era stato presentato, prima che il rialzo si riducesse fin quasi a zero per l’emergere di incertezze sulle scelte che compierà il prossimo inquilino del Campidoglio nella sua veste di azionista di maggioranza (il Comune di Roma è socio al 51%) di Acea. Un azionista, per la verità, sempre apparso “ingombrante” soprattutto per quanto riguarda la scelta del management ma pertanto anche con un impatto sulla capacità gestionale di una realtà che non ha mai brillato per efficienza.

E pensare che il piano appena presentato aveva convinto proprio Equita Sim che vi potessero essere “importanti opportunità  di crescita con investimenti a 2,4 miliardi entro il 2020 da indirizzare verso le attività regolate”, che per Acea rappresentano finora quasi l’80% del margine operativo lordo. Morale della favola: le parole dette forse un po’ troppo leggermente da un candidato in campagna elettorale, le prese di profitto scattate opportunisticamente dopo un buon rimbalzo su un titolo che comunque da 14 mesi sta ottenendo costantemente performance borsistiche superiori alla media del mercato e i timori di fondo che il “rischio politico” possa in futuro incrinare lo scenario positivo hanno fatto fare un ruzzolone ad Acea. Che qualcuno provi ad approfittarne, in borsa e nei palazzi della politica, non può stupire.

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Luca Spoldi nasce ad Alessandria nel 1967. Dopo la laurea in Bocconi è stato analista finanziario (è socio Aiaf dal 1998) e gestore di fondi comuni e gestioni patrimoniali a Milano e Napoli. Nel 2002 ha vinto il Premio Marrama per i risultati ottenuti dalla sua società, 6 In Rete Consulting. Autore di articoli e pubblicazioni economiche, è stato docente di Economia e Organizzazione al Politecnico di Napoli dal 2002 al 2009. Appassionato del web2.0 ha fondato e dirige il sito www.mondivirtuali.it.
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