Finora il prezzo della benzina non è sceso davvero di 30 centesimi al litro come deciso da Draghi
Finora il prezzo medio della benzina non è sceso davvero di 30,5 centesimi al litro come previsto dal Decreto Energia pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 22 marzo. A dirlo è il Garante per la sorveglianza dei prezzi, in audizione alle commissioni riunite Finanze e Industria del Senato. Secondo l'Autorità "su 1700 impianti di distribuzione il calo è stato di 28,8 centesimi sulla benzina e 27,7 sul gasolio, 2/3 cent in meno da quanto previsto con il taglio delle accise". Quest'ultimo era infatti di 25 centesimi, ma a cui si sommava l'Iva al 22% sulle stesse accise, per un risparmio complessivo, sulla carta, proprio di 30,5 centesimi.
Secondo il Garante, però, "ciò che conta è il prezzo internazionale del carburante e questo ha influenzato tale dinamica". Intanto sono in corso i controlli della Guardia di finanza, in collaborazione proprio con l'Autorità, per controllare eventuali anomalie e speculazioni sul prezzo dei carburanti. Secondo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, però, la norma del Decreto Ucraina bis che disciplina i controlli non è chiara, motivo per cui ci potrebbero essere in futuro alcuni problemi. A spiegarlo è stato un rappresentate dell'Agcm nella stessa audizione, a cui ha partecipato anche Arera.
Secondo quanto riferito dal presidente dell'Autorità per l'energia elettrica, Stefano Besseghini, è poi iniziata la reale analisi dei prezzi di importazione del gas. Una settimana fa, precisamente il 6 aprile, riferisce il presidente "sono arrivati i contratti di importazione forniti dagli operatori, in relazione ai quali, l'Autorità ha dato inizio ad un'approfondita analisi, con l'obiettivo di valutare, il reale costo, storico e prospettico, per il sistema Paese, delle importazioni di gas naturale".