Ecco Lost In Google Episodio 3, il mondo non sarà più lo stesso
ATTENZIONE: l'articolo contiene spoiler, ti consigliamo quindi di guardare prima il video
Dopo aver aspettato così tanto per il terzo episodio di Lost In Google, la web series fatta dai commenti degli utenti, qualcuno avrebbe potuto storcere il muso. Ed invece, come se ci fossero dubbi a riguardo, i The Jackal confezionano 18 minuti di suspence, sci-fi ed ironia in questo nuovo capitolo di quella che ormai è la serie più seguita del web. Del resto i numeri parlano chiaro, è stato postato su Youtube soltanto da un'ora ed ha già raggiunto migliaia di commenti e, nemmeno a dirlo, tantissimi like. Su Twitter non si parla d'altro con l'hashtag #lostingoogle destinato ad entrare nei TT, se continua ad essere tra i tweet degli utenti del sito di microblogging. "Page not found" (questo il titolo del episodio 3) prima di farci sapere cosa ne è stato di Ruzzo Simone, perso nei meandri del motore di ricerca di Mountain View per aver digitato "Google su Google", si apre con una gustosa introduzione di Roberto Giacobbo (proprio lui, il conduttore di Voyager) che infittisce la trama spiegando che Google altro non era che un mondo precedente rimasto sotto una copertura impenetrabile che un gruppo di valorosi scienziati ha protetto negli anni da una malvagia entità: Elgoog.
E Ruzzo Simone? Intanto, dopo averlo lasciato nel secondo episodio nel programma Google Maps in compagnia di Caparezza, adesso lo ritroviamo in quello che sembra un grande campus universitario, entra in una biblioteca e scopriamo che in realtà si tratta di Wikipedia gestita da un custode interpretato da un attore abituato a questi ruoli: si tratta di Patrizio Rispo, che nella seguitissima Un Posto Al Sole interpreta Raffaele, il custode di Palazzo Palladini. Intanto Proxy e Ciro Priello troveranno il portale di Google che ubicato appunto in una baracca abbandonata di una immaginaria Mountain View, solo che troveranno davanti a se' un cattivo molto particolare che ostacolerà i ragazzi anticipando ogni loro mossa perché "vi seguo su Twitter".
Scopriremo finalmente il ruolo di Proxy che, fedele al programma omonimo, riesce a vedere i commenti degli utenti e a scoprire la password per il portale che, mentre infervora il combattimento tra il cattivo e Ciro Priello trasformatosi in Vandammo, viene finalmente riaperto. Qui scopriremo che il cattivo altri non è che il meme Forever Alone, che nella prefazione di Roberto Giacobbo viene descritto come uno dei paladini della Rete, e in un tripudio di effetti speciali per salvare il sistema da una collisione disastrosa, sacrificherà la vita. Intanto, però, quello che è accaduto nel mondo reale ha delle ripercussioni anche nell'algoritmo di Google, dove cominciano a piovere giganteschi, i commenti degli utenti. Uno di questi recita "Simone deve morire!": lo colpisce in pieno. La terza serie finisce così e in rete non si fa altro che gridare al capolavoro.