Ebola, primo caso sospetto in Europa. Uomo sotto osservazione a Stoccolma
Il virus dell'Ebola potrebbe essere arrivato in Europa. Il condizionale è d'obbligo, ma quel che è certo è che le autorità sanitarie svedesi hanno riferito di un caso sospetto della malattia a Stoccolma, dove un uomo è stato isolato nel reparto speciale di un ospedale e verrà sottoposto a tutti gli accertamenti necessari. Se confermato si tratterebbe del primo caso dell'epidemia nel "Vecchio Continente" e secondo quanto riportato dai media svedesi il presunto malato mostrava tutti i sintomi di ebola: febbre emorragica, con perdite di sangue, vomito e alte temperature. Il sospetto, inoltre, sarebbe rientrato da pochi giorni proprio da uno dei cinque paesi colpiti da un'epidemia che finora ha mietuto 1.550 vittime. L'uomo è stato prelevato ieri pomeriggio alle 17 e 30 da un'ambulanza speciale a Solna, un quartiere di Stoccolma, e ricoverato nel reparto infettivo del Karolinska Hospital della capitale. Le autorità invitano però a non essere allarmiste.
Lorenzin: "Il virus rappresenta un pericolo per tutti"
Il primo caso sospetto in Europa ha destato la preoccupazione dei governi nazionali. Beatrice Lorenzin, ministro della salute, ha affermato: "E' molto importante intervenire in Africa. Sta avvenendo una tragedia immensa che, se non verrà fermata, può rappresentare un pericolo per tutti. E' necessario che ci sia una presa di posizione". Il ministro lancia l'allarme sull'epidemia di Ebola: "La vigilanza internazionale e italiana c'è, siamo allertati". Lorenzin avverte gli italiani diretti in Africa: "L'ebola è una malattia orrenda che, però, non si trasmette facilmente. Quindi voglio dire ai cittadini che vanno all'estero in quei paesi dell'Africa dove c'è l'epidemia che è sufficiente adottare quelle accortezze normali previste dal protocollo sanitario per non correre rischi".
Continua la sperimentazione del vaccino: sulle scimmie funziona
Intanto prosegue la vera e propria corsa contro il tempo degli scienziati per trovare un vaccino efficace. Zmapp, farmaco che ha guarito due cittadini statunitensi che avevano contratto febbre emorragica, è stato testato anche su 18 scimmie che, secondo quanto riportato dalla rivista Nature, sarebbero guarite. Gli esperti tuttavia mettono in guardia dalla capacità del virus di evolversi.