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E’ scontro sui Titoli di stato nella Bce. Si dimette Juergen Stark e Piazza Affari va giù.

Dura battaglia nel comitato esecutivo della Banca Centrale Europea sugli acquisti di Titoli di stato dei Paesi in difficoltà. Le dimissioni del rappresentante tedesco, hanno affossato tutte le Borse europee e creato preoccupazione nel Parlamento italiano.
A cura di Antonio Palma
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Banca Centrale Europea

E’ definitivamente scontro nel massimo organo bancario europeo sulle soluzioni da attuare per la crisi economica in atto. Il Membro tedesco del comitato esecutivo dell'istituto, Juergen Stark, si è dimesso dalla sua carica in contrasto con le decisioni dell’organismo economico.

Il Motivo del contendere è l’acquisto da parte della Bce dei Titoli di Stato dei Paesi in difficoltà, per scongiurare un loro eventuale fallimento. Quello che non va giù a Stark, e a quelli che la pensano come lui, è che a pagare i debiti di uno Stato sprecone siano tutti i cittadini europei, anche quelli di Stati più accorti alle proprie finanze come la Germania.  Da settimane ormai si discute della capacità della Bce di affrontare un eventuale default di un Paese dell’area euro e il rischio che un eventuale disastro comporterebbe. Dopo la rincorsa a fermare le svendite di titoli in difficoltà come quelli italiani, con grossi acquisti sul mercato, all’interno del comitato si è creata una spaccatura sul proseguimento delle manovre di salvataggio. A non voler continuare sulla strada di questi massicci aiuti sottoforma di acquisto di Bond sono principalmente i rappresentanti tedeschi e quelli del nord Europa, addetti cioè di Paesi che godono di economie più solide.

La decisione di Stark, che rimarrà al suo posto in attesa del sostituto, ha aggravato ancora di più la situazione dei mercati. Piazza Affari ha perso il 4,3%, la peggiore in Europa ma seguita a ruota da quasi tutte le borse europee. La Notizia delle dimissioni sarebbe dovuta circolare a mercati chiusi, ma le voci di un possibile abbandono hanno costretto la Bce a rendere pubbliche le dimissioni di Stark prima del previsto. Alla diffusione della notizia anche lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi è ritornato a salire, anche se poi si è attestato a quota 355.

Il Comunicato ufficiale parla di motivi personali e lo stesso Presidente uscente della Bce, Jean Claude Trichet, ha ringraziato Stark per il suo lavoro in questi anni, ma tutti sono a conoscenza degli scontri interni alla Banca Europea. Ora rimane da capire se le idee di Clark siano più personali o se invece piena espressione del governo tedesco anche se Berlino parla di autonomia della Bce. La Germania in realtà preme affinché non ci si esponga troppo, anche se sa benissimo che un possibile default italiano o spagnolo significherebbe un tracollo per tutta l’area euro.

Per il Governo italiano, che conta molto su questi aiuti, non è una buona notizia, anche la Commissione Bilancio della Camera ha sospeso i lavori sulla Manovra, per discutere, nel comitato di presidenza, le conseguenze di questi sviluppi. I nostri titoli già fanno segnano interessi onerosi e nel malaugurato caso di perdere anche questo paracadute, ciò si ripercuoterebbe sul debito pubblico, con conseguente necessità di nuovi e più pesanti correttivi al provvedimento economico in esame.

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