È morto l’oncologo Umberto Veronesi, aveva 91 anni
È morto nella sua casa di Milano l'oncologo di fama mondiale Umberto Veronesi. Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 28 novembre. Veronesi è considerato uno dei maggiori oncologi di sempre e, nel corso della sua lunga carriera, ha ricoperto ruoli di primissimo piano nel campo della ricerca scientifica. Fu chiamato da Giuliano Amato a presiedere il ministero della sanità, ruolo che ricoprì per un anno dal 2000 al 2001. Dal 2008 al 2011 è stato senatore del Partito Democratico: la sua candidatura fu fortemente voluta da Walter Veltroni.
Veronesi è stato tra i fondatori dell’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC) e della scuola europea di Oncologia. Negli anni ha ottenuto una serie di riconoscimenti di grande prestigio, tra cui la Presidenza dell’Organizzazione europea per la ricerca e cura del cancro. Ha partecipato come membro alla Commissione che si è occupata di valutare la validità scientifica del metodo Di Bella e, in seguito, ha espresso più volte le sue perplessità relativamente al metodo Stamina di Davide Vannoni.
Negli ultimi anni si è dedicato al lavoro per la fondazione che porta il suo nome (nata nel 2003 con lo scopo di sostenere la ricerca scientifica, attraverso borse di ricerca per medici, e della divulgazione scientifica), segnalandosi per alcune posizioni che hanno fatto molto discutere: dal sì alla depenalizzazione e la legalizzazione delle droghe leggere, passando per la valutazione positiva degli OGM, gli organismi geneticamente modificati, fino ad arrivare al no alle tecniche di sperimentazione che fanno un massiccio uso di animali come cavie da laboratorio e alla posizione "favorevole" sugli inceneritori che, a suo dire, non sarebbero pericolosi per la salute.
Veronesi, come vi abbiamo raccontato in questa scheda, era vegetariano convinto e ha più volte sostenuto che “il consumo della carne non sia necessario”, schierandosi a favore di una politica anti specista del rapporto con gli animali: “Il vero dramma degli animali è come sono trattati da tutti noi e non dai ricercatori scientifici. Il vitello non trova molti oppositori contro la fine terribile cui viene sottoposto nei mattatoi per garantire le belle “fettine di vitello” sulle nostre tavole”.
Umberto Veronesi e la lotta contro il cancro
La sua posizione relativamente alla ricerca sul cancro è sintetizzata da una recente intervista al Corriere della Sera, nella quale è tornato su un concetto che aveva fatto molto discutere ("Il cancro è la prova che Dio non esiste", aveva infatti scritto nel suo libro, rivendicando il suo agnosticismo). L'oncologo si dichiarava ottimista circa la possibilità di trovare una cura per il cancro, spiegando:
La ricerca ha fatto progressi straordinari e molti tipi di tumore sono effettivamente stati sconfitti. Abbiamo fatto enormi passi avanti nella diagnosi precoce, nella prevenzione e nelle cure e raggiunto risultati che solo 30 anni fa sembravano obiettivi irrealizzabili. […] Sono convinto che ce la faremo. Ci vorranno 20, 30, 40 anni o forse più, certo io non vedrò quel giorno, ma troveremo il modo. Già oggi molti tipi di tumore sono curabili e moltissimi pazienti guariscono o convivono con la malattia per moltissimi anni, giungendo alla fine della vita per cause diverse dal tumore. Pensiamo ad esempio alle neoplasie del seno, della prostata o della tiroide.
Una delle sue ultime interviste, rilasciata a Panorama, riguardava proprio il tema della morte e si concludeva con il racconto di una esperienza che lo aveva particolarmente segnato: “Quando ero soldato sono saltato su una mina e, in barba a tutte le statistiche, sono sopravvissuto. Ho passato mesi in ospedale, subito diversi interventi ma alla fine sono sopravvissuto e anche in buona salute. Questo ha cambiato la mia vita, perché da quel momento ogni giorno vissuto è stato un giorno rubato a quello che sembrava un destino inevitabile. Quest’esperienza mi ha dato forza, ottimismo, serenità e soprattutto un’assoluta mancanza di paura della morte”
Morto Umberto Veronesi, il cordoglio della politica
Tra i primi a mandare un messaggio di cordoglio, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che, dal palco di una iniziativa referendaria a La Spezia, dice: "Lui era un testimone del Sì, ma al di là di questo, è stato un grande uomo per la sanità. Vorrei che lo ricordaste con un grande applauso". Si affida a Twitter, invece, il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin: "Addio a Umberto Veronesi, grande scienziato uomo di valore, che ha insegnato alle donne come vincere e difendersi dal cancro. Un abbraccio affettuoso ai suoi cari".