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E Berlusconi disse: “Vado via da questo paese di merda”

Intercettato al telefono con Walter Lavitola, editore dell’Avanti!, Silvio si sfoga: “Tra qualche mese me ne vado, vado via da questo paese di merda… di cui… sono nauseato… punto e basta”.
A cura di Biagio Chiariello
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«L'Italia è il paese che amo» . Con queste parole il futuro premier, con un videomessaggio, faceva il suo ingresso nelle case degli italiani. Era il 26 gennaio del '94, e Silvio stava per rivoluzionare la politica italiana. Sono passati 17 anni e più cose sono cambiate. Il Cavaliere, tra uno scandalo e l'altro, in via ufficiale continua a lanciare messaggi d'amore al suo Paese, ma a volte dimentica che ad attenderlo dietro l'angolo c'è sempre il suo più grande nemico. Così da un'altra delle intercettazioni degli innumerevoli processi a carico del Presidente del Consiglio spunta un'incredibile sfogo, immediatamente ribattuto da tutte le agenzie: «Non me ne fotte niente…io..tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei…da un'altra parte e quindi…vado via da questo paese di merda…di cui…sono nauseato…punto e basta…» Da un capo del telefono c'è l'utente "panamense" Valter Lavitola, dall'altra abbiamo tale Ceron Caceres, cittadino peruviano, che altri non è che Silvio Berlusconi che parla su una scheda che l'imprenditore ittico,direttore ed editore dell’Avanti, gli ha consegnato.

Secondo il gip di Napoli – che ha disposto l'arresto di Lavitola, di Giampaolo Tarantini e della moglie, per estorsione a Berlusconi – la conversazione, intercettata il 13 luglio scorso, è «rilevante» in quanto attesta la «speciale vicinanza» tra il premier e l'imprenditore e la «natura dei rapporti» tra i due, «rivelandosi Lavitola impegnato sostanzialmente quale attivo e riservato "informatore" su vicende giudiziarie che, benché riguardanti terzi, appaiono di specifico e rilevante interesse dello stesso Berlusconi».

Durante la conversazione, durata più di 13 minuti, Berlusconi e Lavitola infatti parlano soprattutto di vicende legali. «Al di là del merito delle considerazioni che provengono dal Lavitola – scrive il gip – è soprattutto di procedimenti giudiziari che egli discorre, riferendosi in particolare a quello condotto qui a Napoli sulla cosiddetta ‘P4′ nonché ad altri potenziali procedimenti riguardanti fatti accaduti a Bari e di cui il Lavitola sembra avere notizie».

«A me possono dire che scopo. Anche di questo non me ne può importare di meno… perché io… sono così trasparente… così pulito nelle mie cose… che non c'è nulla che mi possa dare fastidio… capito? Io sono uno… che non fa niente che possa essere assunto come notizia di reato… quindi… io sono assolutamente tranquillo… a me possono dire che scopo… è l'unica cosa che possono dire di me… è chiaro? Quindi io… mi mettono le spie dove vogliono… mi controllano le telefonate… non me ne fotte niente… io… tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei… da un'altra parte e quindi… vado via da questo Paese di merda… di cui… sono nauseato… punto e basta».

La notizia è stata puntualmente riportata anche da numerosi quotidiani e magazine stranieri. E così le disavventure di Silvio si arricchiscono di un altro disdicevole avvenimento. Non che servisse a confermarci "zimbelli" d'Europa. E andiamo avanti …

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